Porto Ercole

Porto Ercole

sabato 30 gennaio 2010

COLORE

Colori e immagini by Letizia Pucci
Comprare al mercato è una vera goduria. Per chi c'è abituato naturalmente...chi non ha mai comprato al mercato vaga  passando da un banco all'altro senza riuscire a vedere niente oltre la gente riversata sull'ammasso di roba buttata molte volte alla rinfusa... chi non compra al mercato è disiorientato di fronte a quell'esposizione esagerata di scarpe e borse, vestiti, biancheria per la casa e vettovaglie varie ...che dire dell'immagine quasi oscena  dei banchi dei polli arrosto  ruotanti sullo spiedo, di porchette grasse al punto giusto che sprigionano il loro profumo e ti allettano anche se hai ancora la bocca sporca di caffellatte... e la frutta colorata e la verdura gocciolante e fresca e le urla di chi offre e di chi compra con le mani piene di sacchetti tanto che non bastano tutte e dieci le dita nè le due mani per tenerle...perchè succede proprio così! Esci di casa dichiarando la solita frase: - Vado a fare una passeggiatina al mercato, così per vedere, mi porto, guarda, giusto giusto 200 euro ma solo per scrupolo...-   Ma il mercataro sa che la sua forza risiede proprio nella debolezza delle malate di  mercato come me, che non appena vede  quell'ammasso di vestiti ci si fionda introfulandosi a forza tra comari schiamazzanti, tirando i capi per le maniche, strappando dalle mani delle concorrenti quel capo che non avresti mai comprato in un negozio, ma visto che è così ambito lo devi avere a tutti i costi! Ne esci con i capelli arruffati e grondante di sudore ma soddisfatta della battaglia vinta, visto che ti ritrovi nelle mani  decine di sacchetti di plastica il cui contenuto ti si svelerà soltanto a casa improvvisamente dimentica di ciò che hai comprato non appena arrivi al banco delle scarpe in stock! Davanti a questo banchi la malata di mercato dà il meglio di sè!...Si sfila le scarpe con fare da gru a riposo di boccacciana memoria, si aggrappa alla spalla della malcapitata vicina di compere che trampella sotto il peso improvviso ( la misura delle scarpe in piedi, con le mani occupate da borse e tenendo d'occhio le tue di scarpe prima che finiscano in vendita sul bancone insieme alle altre meriterebbe un applauso!) e si infila a forza quel 35 ( porti il 38!) solo perchè non si può far sfuggire una simile occasione! Alla fine, di ritorno alla macchina, carica come un somaro ( nel frattempo sei passata al banco della frutta e ti sei accaparrata quell'anguria da 10 chilogrammi), la malata di mercato ricorda i che doveva passare alla Coop per la spesa...mi sa che quel sabato, come tutti i sabati, la famiglia si dovrà accontentare di un panino...figuriamoci se con la mattinata che ha avuto ha ancora voglia di fare altre file e poi...con quali soldi pagherebbe! Aiutooo voglio andare al mercatooooo!!!!!

venerdì 29 gennaio 2010

http://www.youtube.com/watch?v=GkirlgUivCM

Un grande aiuto per Haiti

La portaerei Cavour, partita dall'Italia il 18 gennaio, è arrivata oggi a Fortaleza, in Brasile e l'arrivo ad Haiti è previsto per il 1 febbraio. Sono felice e orgogliosa delle nostre Forze Armate che in tutto il mondo si prodigano per aiutare le popolazioni dei Paesi in difficoltà, sia per motivi politici che religiosi che, come in questo caso, per calamità naturali. Un tempo la mia ideologia mi portava a rinnegare la possibilità che con le armi si potesse aiutare alcunchè e inneggiavo addirittura al disarmo totale dell'Italia...oggi sono ancora e più che mai pacifista convinta e odio le armi ma non posso non ammettere che i nostri soldati svolgano una funzione essenziale per il nostro Paese e dimostrino coraggio, forza, competenza e umanità nel contrastare le condizioni  che rallentano il processo di Pace. Viva i nostri soldati!  

giovedì 28 gennaio 2010

EXTREME MACKEOVER



Oddio guarda che cosceee!!! E la pancia? Come l'ho fatta sta pancia? Eppure mangio come un uccellino...Nooo!  Un'altra rugaaa!!! Co 'sto naso che mi ritrovo mi vedono ad un km di distanza!
Paranoie o non paranoie, c'è un programma che risolve tutto: Extreme Mackeover. Tu prendi la cittadinanza americana, ti fai delle foto in primo piano ( capelli tirati, non un filo di trucco, occhiaie ben definite col pennarello) e a figura intera ( raccomando di accentuare la cellulite e il grasso localizzato con un bel supporto di gommapiuma color carne) in cui  risulti come l'immagine che ti riflette lo specchio deformante in negativo, ti inventi una storia della tua vita al limite del suicidio e invii la domanda...Se sei fortunato tra le migliaia di persone  che ogni anno aspirano a farsi tagliuzzare in sala operatoria, non ti resta che prendere un aereo e approdare in una delle più incredibili fabbriche di umanoidi del pianeta.
La trasmissione si apre con scene in cui compaiono persone, uomini e donne, a dir poco raccapriccianti...viene da chiedersi se non l'hanno truccati apposta da brutti o se la Natura si è accanita in tutta la sua cattiveria su alcuni poveri sfortunati...fatto sta che ci si para sullo schermo una serie di bocche dai denti marci, seni cadenti alle ginocchia, pance a mongolfiera, pelle  ispida, tutta a rughe elevate a gobbe come quella degli elefanti o raggrinzita propria dei cani shar pei, come quelli, per intenderci, tanto cari  alla contessa Ripa Di Meana...molte signore hanno il naso a Dante, gli occhietti miopi, le orecchie a Dumbo e i capelli radi e appiccicati come se avessero appena messo la testa in un barile di olio di ricino! Fatto sta che dopo  essere state tagliate, rivoltate, picconate, ricucite  da capo a piedi da un pool di professoroni ultra specializzati,  spesso in una sola operazione, e dopo  un paio di mesi ( solo due mesi!) di personal trainer, dieta, trucco e parrucco ( con annessi pianti per la lontananza dalla famiglia che vive in una baracca mentre tu te ne stai in una mega villa con piscina), queste persone si mostrano al parentado riunito per l'occasione in un grande hotel holliwudiano, come se fossero appena uscite da  una fonderia che l'ha  riplasmate  in guisa di vincitrici di una gara di bellezza...fisici da urlo, capelli fluenti, denti fosforescenti, pelle radiosa e occhi luminosi! E allora e vai! Partono abbracci, baci, congratulazioni e pacche sulle spalle...- adesso sono un'altra persona, non mi sono mai sentita così in vita mia, ora potrò cominciare una nuova vita, sono felice!-
Vi devo dire la verità...ho provato a cercare i moduli per la partecipazione su internet, perchè quel grassino sui fianchi proprio non va giù...ma poi  ho ripercorso con la mente le mie giornate tranquille, i volti della mia bella famiglia, le risate con gli amici, le mie passioni e tutto quello a cui aspiro anche come sono adesso...bella o brutta non so, ma certamente non così  folle da non cercare di vivere al meglio con quello che la vita, VERA, mi sta offrendo!   

mercoledì 27 gennaio 2010

Lo sapete verso chi voglio gridare la mia rrrabbia oggi? Verso quegli  amministratori e sindaci comunali che lasciano nella totale incuria i loro paesi e le loro città, sprecano denaro pubblico e balzano alla cronaca solo quando succedono tragedie, giustificandosi con lo scaricabarile, o fanno finta di non sapere niente quando le telecamere ci fanno assistere a dolorose immagini di animali lasciati a morire di fame e di sete o persone che vivono nella spazzatura, totalmente ignorate perchè fanno comodo per raccogliere pomodori pagandoli una miseria in nero; verso quegli amministratori che continuano a strafregarsene di opere pubbliche lasciate all'incuria totale, sprecando soldi dei contribuenti o intascando fondi dello Stato destinato appunto al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini. E non parlatemi di mafia o di camorra: chi fa morire due bambine sotto il crollo della loro casa fatiscente per non aver provveduto a spostare le famiglie in case popolari più dignitose ( sebbene anche quelle lasciate in stato di abbandono) non può che essere accomunato a quelle organizzazioni criminali!
Un plauso all'arcivescovo di Agrigento monsignor Francesco Montenegro per non aver celebrato i funerali di Marianna e Chiara Pia Bellavia, le due sorelline di 14 e 3 anni morte sabato nel crollo della loro casa a Favara (Agrigento). Morti annunciate le ha chiamate. Appunto. Come mai gli amministratori di Favara non sono stati ancora costretti a dimettersi dallo Stato? Lo Stato, pur se in regime di autonomia regionale DEVE avere gli strumenti per controllare che non avvengano fatti come questi!

Non dimentichiamo

Oggi 27 gennaio Giorno della Memoria. Un pensiero per non dimenticare.

martedì 26 gennaio 2010

orme floreali


SERIEORMEnonserie



Ho la figlia creativa!



Un primo assaggio delle creazioni Letizia Pucci

Noooo!!! Devo telefonare....

Questa mattina è stato il mio primo pensiero. Fra poco dovrò affrontare uno dei grossi mali che affliggono l'odierna società: il call senter.  Ho bisogno di fare una prenotazione personale e so quello che mi aspetta. Un tempo avrei composto il numero di telefono, aspettato qualche secondo, e una voce gentile mi avrebbe detto  -Buongiorno, qui è il centro unico di prenotazione, in che cosa posso esserle utile?- e nel giro di 5 minuti avrei risolto il mio problema.
Ecco invece cosa ascolterò alla cornetta del telefono fra pochi minuti.... Musichina...musichina...musichina...( cominci a sbuffare) musichina...musichina...Ecco finalmente! : i nostri operatori sono momentaneamente occupati ( sbuffo) si prega di non attaccare per non perdere la priorità acquisita. Musichina...musichina...musichina ( che almeno cambiassero discooooo!!!) ...nel frattempo le ricordiamo che il centro unico di prenotazione è aperto dalle....alle....musichina....i nostri operatori sono momentaneamente occupati...musichina ( arghhhhh!!!!!) le ricordiamo che la tariffa di questa telefonata non supererà i 50 centesimi al minuto ( ma quanto ho già speso nel frattempo? ) musichina...forse ci siamo, si sento una voce umana...biipp! - Digiti 1 se vuole informazioni su come si fa a parlare con un operatore, 2 se ha problemi a parlare con l'operatore, 3 se non trova il numero da digitare per parlare con l'operatore...- musichina, musichina...( non posso perdere la pazienza ora, sono 40 minuti che aspetto a questo cavolo di telefonoo!) musichina...- Spiacenti ha impiegato troppo tempo a digitare il numero, si prega di riattaccare grazie! le ricordiamo che il centro unico di prenotazione è aperto dal lunedi al sabato 24 ore su 24! RABBIAAA!!!

domenica 24 gennaio 2010

I cani sanno contare i giorni della settimana?


Ore 7 e 30: dal lunedi al sabato la sveglia suona alla stessa ora al mattino...l'alzataccia si prevede intorno alle 7 e 40, il tempo di rendersi conto che non abbiamo vinto al superenalotto e ci tocca andà al trabaco anche questa volta. Il cane Millo, che si è agitato tutta la notte, abbaiando ai gatti in amore, decidendo che era il momento di farsi la doccia con la lingua, cercando la giusta posizione sul suo amato coltroncino provvisto di morbido cuscino per la testa, dal lunedi al sabato alle 7 e 40 russa come un camionista, emettendo a tratti lievi borbottii di soddisfazione.
Al primo accenno delle consuete parole: - Forza dormiglione! Dobbiamo uscire, faccio tardi al lavoro, muovitiiii- si immobilizza tanto che si potrebbe confondere con una riproduzione di cani in ceramica, di quelle che si trovano nelle case patrizie in grande e sui comò delle camere dei comuni mortali in formato mignon, se questi graziosi oggetti contemplassero anche razze meticce e piuttosto malandate.
Gli occhi serrati, le orecchie abbassate,  il respiro appena percettibile, ci fanno intendere che LUI NON è SCEMO, e non ha nessuna intenzione di lasciare il caldo ricovero per buttari nel gelo dell'inverno a costo di trattenere la pipì fino a quando qualcuno non inventerà una cuccia riscaldata e autotrasportante all'aperto, provvista di bagno per quattrozampe...
A nulla valgono i teatrini dei due poveri e disgraziati padroni, i quali battendo i denti sul balcone spalancato, si lanciano frasi ammiccanti:- Ma l'hai visto il gatto? Ma a Millo ce lo portiamo alla spiaggia? Mooooo guarda Ghigo! ( cane del vicino) ha cattirato uno scoiattolo! - sperando che una atavico ricordo di essere cacciatore lo faccia alzare colpito da una punta di orgoglio e competizione con il suo acerrimo nemico di pianerottolo...

Domenica, ore 6 e 30...tu dormi con grande piacere, completamente rassicurato dal sonno del giusto che si merita quel caldo e confortevole giaciglio, quando il cane Millo compare col suo umido naso a meno di 3 millimetri dal tuo viso, costringendoti con fatica ad aprire un occhio per vedere da dove arriva quell'improvviso soffio  alitante e per niente profumato...quando apri tutte e due gli occhi, cercando di renderti conto che ora sia dalla luce che penetra dalle persiane, li vedi! Vedi due occhioni che ti fissano speranzosi, che ti stanno dicendo: - E' domenica! Sveglia dormiglione, devo fare i bisognini e poi correre a catturare quell'antipatico di un gatto! Su forza andiamo che la faccio quiiii!!!!-
ARGHHHH!!!!!

sabato 23 gennaio 2010

Il valore dell'indipendenza



 Avete presente il senso di rabbia quando qualcuno apre una vostra e-mail o sbircia con la coda dell'occhio il giornale mentre lo state leggendo voi o fruga nei vostri cassetti?
Quel senso si avvicina molto alla  frustrazione derivante dal senso di impotenza: è questo secondo me, una delle più devastanti sensazioni che una persona possa provare. Non poter fare quello che si desidera per motivi contingenti  oppure permanenti, come nel caso di una malattia invalidante che ti toglie autonomia e indipendenza, fa percepire se stessi  schiacciati da un  senso di inutilità. Dipendere da altre persone in tutto e per tutto, non poter decidere autonomamente per realizzare i propri   desideri sia  futili che importanti, può far sentire la persona un peso non solo per gli altri...Ognuno di noi ha uno spazio vitale che dovrebbe essere inviolabile...una sfera privata nascosta agli altri, preziosa e intoccabile sia corporea che spirituale...ma se accade che questo spazio debba essere occupato dalle persone da cui si dipende, non rimane più niente di te.. anche quando si volesse rimanere soli nella propria  intimità mentale,  ci sarebbe sempre qualcuno che ti chiede se hai bisogno di qualcosa, distogliendoti dai tuoi pensieri...
Credo che nessuno può avere ingerenza nella vita degli altri, soprattutto se questi altri decidano di non volersi più avvalere di una vita che li fa sentire sempre più spenti giorno dopo giorno.

venerdì 22 gennaio 2010

Arte contro serenità d'animo?

Lo spunto mi è venuto guardando Zelig alla tv. La sensazione di stare bene, almeno nel momento che si ride di gusto,  secondo me dà vigore ed energia all'uomo e lo induce all'azione. Azioni che non possono non essere positive, visto che non è possibile ridere e nel contempo pensare qualcosa di brutto. Mi sono chiesta se questo momentaneo senso di benessere producesse anche azioni creative, fantasiose se non  artistiche.
Molta storia della letteratura, una grande quantità di dipinti e sculture, ci hanno insegnato che per essere artisti occorra un animo tormentato, una vita infelice, una predisposizione all'abbruttimento fisico e mentale. I miei scrittori preferiti, così come i miei pittori e scultori più amati, non manifestavano certamente allegria o gioia di vivere...Pietro Verri dedica all'argomento un brano " L'uomo che osserva le nubi" Tratto dall'opera "Discorso sull'indole del piacere e del dolore". _ La musica, la pittura, la poesia, tutte le belle arti hanno per base i dolori innominati; in guisa tale che, se io non erro, se gli uomini fossero perfettamente sani e allegri, non sarebbero nate mai le belle arti.-
Insomma, secondo Verri, la malinconia e la sofferenza inducono l'uomo alla sensibilità verso la produzione e la fruizione dell'arte, lo rendono partecipe e lo fanno immedesimare nella sostanza dell'opera d'arte.
Sarà sempre vero? Io credo che quando il cuore e la mente si libera dall'oppressione e dal dolore, l'apertura verso la vita si fa più intensa e con questa la possibilità di recepire sensazioni ed emozioni tali da costruire qualcosa di bello, anche nell'arte, che non è se non bellezza allo stato puro...
Tutto questo è in qualche misura collegato alla questione dell'arte legata al discorso impegnato, se cioè certi generi di film o di pittura o di musica possono rientrare nel "genere artistico" o se al contrario, inducedo alla spensieratezza sono soltanto momenti di svago che lasciano il tempo che trovano e propri di un pubblico "popolare".  
Ricordo una sera, uscendo dal teatro dove avevo assistito ad una piacevole commedia di Edoardo De Filippo, colsi alcuni commenti di un gruppetto di signore "imbellettate da teatro", le quali, per ammettere di essersi divertite, dicevano che:- D'altro canto ogni  tanto si può anche venire a teatro per ridere...-
Posso concludere affermando che pur di non confondermi con tale genere di persone "formalmente intellettualoidi" assisterò agli spettacoli e alle mostre non degne, per alcuni, di essere annoverate fra le opere d'arte, con l'entusiasmo e il puro gusto del mero divertimento fine a se stesso!

mercoledì 20 gennaio 2010

Anticipazione...

Un video per anticipare l'argomento di oggi...Arte contro Leggerezza d'animo?

http://www.youtube.com/watch?v=HnEFeWSy1Z8

martedì 19 gennaio 2010

Si può non giudicare?



Ho sempre cercato di non giudicare con il mio metro i comportamenti degli altri. Mi sembra una sorta di pretesa di superiorità, come se certi  comportamenti  che io reputo negativi denotassero le persone che le compiono come esseri inferiori rispetto a me e a quelli che la pensano come me. Ma oggi, ascoltando la notizia al telegiornale di turisti che hanno continuato a trascorrere le vacanze nei resort di Haiti non sfiorati dal terremoto, che hanno continuato a stare spaparanzati al sole mentre 100 bambini agonozzavano sepolti sotto le macerie della scuola, dico basta.
Dico BASTA alla mia diplomazia e rivelo i comportamenti che reputo propri di esserei inferiori, con i quali non ci vorrei avere a che fare neanche se fossero gli ultimi rimasti sulla terra con quali dovrei rapportarmi.
Ecco l'elenco, connsiderando che dalla lista sono escluse le situazioni riconosciute come universalmente condannabili.

- Persone che maltrattano e abbandonano gli animali
- Persone che cacciano per sport
- Persone che indossano le pellicce vere
- Genitori che picchiano i bambini per dare loro l'educazione
- Genitori che difendono i figli bulli
- Persone che se ne strafregano se vicino a loro centinaia di persone muoiono e soffrono
- I razzisti, gli xenofobi, gli omofobi

  e, dal punto di vista della sfera personale

- Persone che sparlano degli altri senza sapere un cazzo di loro
- Persone che si impicciano dei fatti tuoi
- Persone che si approfittano della buona fede degli altri
- Persone che credono di sapere tutto e il contrario di tutto.
- Gli arroganti, i violenti verbali, chi alza le mani sui più deboli
Bene, da oggi eviterò di chiamare chi appartiene a questo elenco "persone". Per me, d'ora in poi, saranno solo   "quelli" .

lunedì 18 gennaio 2010

Beata adolescenza?

Il campo che sto per affrontare mi compete professionalmente. Per questo non mi dilungherò molto. Pochissime parole per discutere sul fatto che stiamo perdendo la mente di una intera generazione di adolescenti. Nel senso che l'evidentissimo sbandamento cui stiamo assistendo, osservando i comportamenti dei più giovani è conseguenza del fatto che non sanno approfittare delle loro capacità mentali e della loro possibilità di gustare la vita in tutti i suoi innumerevoli aspetti. Un esempio basti per tutto. Se osserviamo gli adolescenti in discoteca, ci accorgiamo che pochi ballano davvero. Si va in discoteca per ballare no? Almeno ai miei tempi. Gli adolescenti in discoteca vagano per tutto il locale, bicchiere in mano, si muovono in gruppetti nervosi, spalancano le porte anche in pieno inverno per riempirsi i polmoni di fumo, giusto in tempo per correre come invasati in un altro angolo della discoteca dove schiamazzano, urlano, rovesciano i tavolinetti e  le poltrone non sempre consapevolmente, spesso per il loro muoversi maldestramente o spintonati dai compagni...A tratti ne vedi uno in terra, ubriaco, fatto, assistito dagli amici, i quali nel contempo continuano a rumoreggiare, a ridacchiare, a non saper bene cosa fare per aiutarlo...sto esagerando? Purtroppo no, vi assicuro. Frequento locali  di altro genere e musica ma non è infrequente siano adiacenti una discoteca. Viene da chiedersi:- perchè non ballano? Perchè non si divertono gustandosi la musica, muovendosi a tempo, corteggiando quella ragazza/o carina/o che hanno adocchiato a scuola., offrendo loro una bibita,chiacchierando amabilmente, insomma vivendo pienamente il momento, il posto, l'opportunità che quella serata divertente offre loro?
Credo che il motivo dipenda dal fatto che questa generazione di adolescenti non ha imparato a fermare la mente su quello che stanno vivendo giorno dopo giorno, attimo dopo attimo...non hanno imparato ad appropriarsi delle loro azioni, a riflettere sui loro pensieri, a sentirsi pienamente immersi, con il corpo e con l'anima nelle esperienze che vivono in prima persona e nelle situazioni che capitano loro...ecco non riescono a trovare ciò che li fa sentire davvero bene, tranquilli, a posto con loro stessi direi. E allora  la ricerca della "felicità" continua in modo disordinato, inconsapevole, superficiale e le ricerche condotte così non portano da nessuna parte. Gli adolescenti sono lì e noi adulti qui...la strada per avvicinarci e farli sentire con la mente piena e soddisfatta della loro vita non può essere così lunga...

domenica 17 gennaio 2010

Domenica non sempre è domenica...

La domenica mattina le conversazioni tra coniugi prendono tre direzioni: cosa si fa per pranzo, che facciamo nel pomeriggio, oggi che è domenica anche io me ne vorrei stare spaparanzata sul divano e invece mi tocca faticà che tanto durante la settimana non ce la faccio a fare tutto quello che devo fà dai su forza aiutami.
Veramente c'è un altro motivo di discussione che si presenta al ritiro dei panni dalla lavatrice: i calzini. E' strano che ancora Voyager non abbia condotto un'inchiesta sulla sparizione dei  calzini dalla lavatrice. Il marito dichiara:- Ho tutti i calzini spaiati ma come è possibile,  sei troppo sbadatata, ma fai attenzione! La moglie per tutta risposta sentenzia:- Non è colpa mia, è la lavatrice che se li mangia...- Insomma conviene soprassedere per evitare di rovinare del tutto una giornata che si preannuncia problematica.
Il primo punto trascorre abbastanza pacificamente...le lasagne,  i tortelli  e il pollo arrosto con patate accontentano un pò il gusto di tutti... la situazione cambia quando, ad una certa ora del pomeriggio, la coniuga si piazza davanti al coniugo sonnecchioso, con le braccia incrociate e il piede battente. L'aria minacciosa dice: - micaticrederaicheiopassiladomenicadavantiallatvad annoiarmimentretuguardiletuecavolodi partiteincurantedelfattochelavorocomeunaschiavatuttalasettimanaeavròpureildirittodiuscireafareunapasseggiatinacomefannotuttele lemieamichecheimaritileamanomicacometechhetenefreghidiquellodicuihobisognooo!!!-
Il commissario Montalbano direbbe che sto babbiando...ormai queste situazioni sono anacronistiche macchiette della vita familiare di qualche anno fa...vero?  Ai giorni nostri la domenica non si trascorre nei centri commerciali tra il caldo dei condizionatori regolati sul clima del polo nord, facendosi largo tra bambini piagnucolanti per la noia e carrelli stracolmi di cibarie che mi chiedo se qualcuno abbia  anticipato per precauzione la spesa in vista dell'apocalisse del 2012..nooo! La domenica oggi non si passa camminando avanti e indietro nel corso del paese, fermandosi di tanto in tanto per salutare conoscenti che incontri tutte le domeniche alla stessa ora sulla stessa strada chiedendosi reciprocamente - E i figli? Vanno a scuola si? Che classe fanno? Di già? Marò come passa il tempo...- Una settimana è passata, una sola fottutissima settimanaaaa!!! E alla fine della passeggiatina non ci si infila più in una pizzeria uscendone con un cartoccio unto di pizza al taglio che si mangerà  sul divano con il bicchiere di birra appoggiato sul pavimento mentre  dalla tv Pippo Baudo finge interesse intervistando l'attore di turno... No!.
Ai giorni nostri la domenica mattina  si programma con gli amici per viaggiare incontro ad un bel posto nuovo da visitare, ci si incanta davanti ai quadri di una mostra meravigliosa o, al contrario, ci si prende cura di noi stessi immergendoci nella acque termali di una piscina circondata da un paesaggio rilassante... Ognuno fa quel che vuole? Ognuno è padrone del suo tempo libero domenica dopo domenica? Come no, ci mancherebbe...io sceglierò di arrabbiarmi  in maniera furibonda se mi ritroverò una prossima domenica a chiedere: _ Che si fa oggi?- ...da sola o in compagnia saprò come non sciupare la mia preziosa vita... 

sabato 16 gennaio 2010

http://www.youtube.com/watch?v=PpbLXicvK0k

Passioni...



Fine settimana. La mente si appiana, il corpo si distende. Il fine settimana offre l'occasione di mettere da parte i buoni propositi e di aprire la pancia al cibo. Questo cibo così vituperato, odiato quando ci si deposita su pancia e fianchi ma così amato e desiderato quando ne vediamo i colori, ne sentiamo i profumi, ne assaporiamo il gusto, ne gustiamo con voluttà! Nigella Lawson è una bella signora inglese che cucina in una trasmissione su Sky, tutti i giorni a mezzogiorno.  Un bel viso, vita sottile e fianchi rotondi. Molto rotondi. Nigella si muove nella sua  spaziosa cucina e nella sua fornitissima dispensa, grande  quasi come la cucina,  come se si muovesse in una fiaba dove i personaggi sono utensili, pentole, piatti, posate oli, carni, verdure, mostarde, cioccolate, marmellate, pistacchi, spezie, salse e...se vi viene in mente qualsiasi cosa della terra commestibile e golosa, Nigella la possiede.
Nigella mescola gli ingredienti come fossero parole di una poesia. Li prende toccandoli con attenzione, li annusa come fossero fiori, ne racconta la fluidità o la consistenza, ne osserva i colori come fossero pietre preziose. Ne decanta le proprietà con competenza, non della nutrizionista preoccupata per le calorie o la salute dei commensali, al contrario! Nigella ama ogni ingrediente per il piacere di poterlo mangiare, mescolare e preparare per il solo fine di goderlo nella bocca e nella testa, infischiandosene altamente delle calorie, dei grassi e del valore nutrizionale. Li  muove, raccontando la preparazione di ogni piatto come se raccontasse la trama di un film.  Li posa nelle pentole in grandi  ed esagerati pezzi, li innaffia con improbabili olii all'aglio, di arachidi, di soia , di colza!!! Li inonda di incredibili salse confezionate dai colori sgargianti, confonde dolce e salato e piccante.  Li mescola con le mani, che affonda con piacere nella poltiglia, emettendo piccoli gridolini e sospiri di piacere...I cibi ribollono, si gonfiano, cambiano aspetto e rapidamente si trasformano in piatti meravigliosi all'aspetto, se ti dimentichi cosa nascondono...ma Nigella non è ancora contenta...con fare da gattona felpata apre l'enorme  frigo  di desiner americano, zeppo di roba all'inverosimile e tira fuori barattoli e cartocci di preparati che farebbero suicidare qualunque esperto di dieta mediterranea e con quelli dà il tocco finale alla presentazione del piatto per portarlo in tavola con aria trionfante. Quello che rimane naturalmente. Perchè Nigella, prima di portare ai suoi ospiti il pranzo o la cena, ne fa fuori metà a grandi cucchiaiate, con la scusa che non lo può assolutamente resistere, pena le convulsioni...credo che abbia un appartamento di 400 metri quadri visto che non riesce a percorrere il tragitto dalla cucina alla sala da pranzo se non dopo essersi abbondantemente zavorrata lo stomaco!  Tutto questo che vi ho raccontato triplicatelo per la preparazione dei dolci...quello che per noi è un semplice ciambellone, nelle sue mani diventa  una torta nuziale a dieci piani, che a vederla ogni volta mi chiedo come fa a mangiarne una fetta senza essere assalita da mostruosi trigliceridi che si materializzano da sotto la porta come i terrificanti protagonisti dei classici film dell'orrore!
Il bello viene alla fine del programma...è notte, le luci spente, frullatori e  mixer silenziosi...improvvisamente si accende una lucina sulle scale che portano dalla camera da letto alla cucina...Nigella  in seducente lingerie, scende con la punta dei piedi scalzi con fare malandrino, si avvicina al frigo e, nella luce accecante del neon, afferra con bramosia gli avanzi della giornata godereccia e se ne fa grandi bocconi, spalancando la bocca e allargando gli occhi  come se quella fosse l'ultima ingozzata della sua vita! Allora,  oggi tutti come Nigella,  godiamoci il cibo , è così buono ed è sabato!   

venerdì 15 gennaio 2010

Le cose in cui credo


Questa mattina sono pronta per elencare le cose in cui credo anche se non sempre riesco ad impegnarmi affinchè, quelle che potrebbero migliorare la vita e non solo la mia, si realizzino davvero.

Credo nella pari dignità di ogni persona.
Credo che ognuno dovrebbe avere la possibilità di vivere in coscienza e libertà ogni sfera della propria vita.
Credo nello Stato italiano e nella sua unità politica e sociale.
Credo nelle potenzialità di ogni persona se solo le vengano date tutte le oppurtunità possibili.
Credo nella volontà e nell'impegno silenziosi.
Credo nell'umiltà del fare senza pretendere niente, ma allo stesso tempo credo nel fare per raggiungere i propri obiettivi, qualunque sia il fine, individuale e collettivo.
Credo negli affetti parentali, dei figli ,dei genitori e dei fratelli.
Credo nel destino ma anche nei meccanismi causali  delle esperienze quotidiane che viviamo giorno per giorno.
Credo in me stessa e nei miei errori che continuerò a perpetuare nonostante tutto.

giovedì 14 gennaio 2010

Virulenzaaaaaaa

Si lo so, ne sono consapevole. Uso il pc come guido la macchina. Nel senso che so guidare un mezzo che non so assolutamente come funziona. L'accendo come metto in moto la macchina, spingo i tasti con le dita come spingo la frizione con il piede, decellero o accellero secondo il tipo di strada che percorro come navigo in internet secondo gli interessi del momento ma....se  si rompe il motore....AIUTOOOO!!!!! Cofano aperto su un intrigo di tubi e marchingegni fumanti sconosciuti alias file e canc e crunc e program del pc che è come se leggessi in arabo!!! Mi è successo ieri...un nuovo malefico virus è comparso nel mio computer portatile, talmente furbo da mascherarsi da antivirus! Sono furbi questi...ti ingannano mettendosi la faccia da salvatori ( nessun riferimento a mio fratello Salvatore, il quale invece il più delle volte mi ha veramente salv ato da queste situazioni!) ti adulano con paroline dolci tipo:-  Fai pure riferimento a me se hai bisogno- Io sono qui per aiutarti- Per me è un piacere venirti incontro!- Ti ingannano con scritte accattivanti, luminose, colorate e divertenti...ATTENZIONE! Se cadi nella loro rete...sei finitaaa !!!! il virus si insinua nella tua vita e in quella agonizzante del tuo caro computer...ti stringe la gola,  ti annebbia la vista ,  ti si insinua nella mente come un serpente velenoso..gli annerisce lo schermo, gli spegne i programmi a cui sei affezionata, gli infetta ogni componente possibile e lo mina dall'interno...se esprimo la mia rabbia furibonda contro gli adulatori del computer allora...non biasimatemi ma meditate!

mercoledì 13 gennaio 2010



Questa mattina la mia rabbia mi divora cuore, fegato e stomaco. Una sorta di cannibalismo interno mi prende quando assisto ancora una volta alle immagini di una catastrofe naturale che ha colpito una parte della terra. Stavolta è successo ad Haiti, uno dei paesi più poveri del mondo, non solo delle Americhe. Un paese dove il 70% della popolazione passa la sua vita a tagliare le canne da zucchero per le multinazionali americane, tra malattie dovute ad infezioni, malattie respiratorie e gastroenteriche. Ce lo raccontava la guida di una delle solite escursioni per turisti  sul pullman che ci portava in una delle più belle spiagge di S.Domingo... passavamo su strade sterrate e polverose in mezzo a paesi degradati, rumorosi e popolosi,  che non sono altro che questo e non, come ci raccontano, dei pittoreschi affreschi di vita "vera" degli indigeni locali...la guida ci diceva che a poche centinaia di metri dai confini di S.Domingo gli haitatiani conducono una vita che più misera non si può e vedono al vicinissimo stato limitrofo  come una possibilità di vita migliore...come dire - se ti guardi indietro c'è   sempre qualcuno più povero di te!-  tentando di entrarvi ogni giorno illegalmente...
Da cosa scaturisce la mia rabbia?
Dal fatto che c'è chi crede che il fatto che le catastrofi naturali colpiscano sempre i più poveri della terra, bambini innocenti compresi, perchè così saranno i primi a conquistarsi il Paradiso! Dal fatto che i gerarchi della Chiesa Cattolica Romana, con i loro lussuosi paramenti e le pance piene, ci dicono di pregare la S.Madonna per aiutare questi poveri derelitti dell'Umanità, perchè il Regno dei cieli è vicino a loro, visto che li ha scelti per accollarsi i mali del mondo e tutti i terremoti e gli tsunami e le inondazioni e le carestie e chi più ce l'ha più ne metta! Dal fatto che spuntano come funghi uomini e donne di spettacolo improvvisamente convertiti e illuminati dalla sapienza di Dio, che comparsano in varie trasmissioni televisive facendosi riprendere con il viso tra le mani, con una ispirazione forforescente sul viso, da quanto sono pieni di questa grazia che, grazie alla preghiera li ha portati sulla retta via e li ha salvati dai peccati di cui si riempiono la bocca, parlando con lamentoso singhiozzare da una comoda poltrona in uno studio elegante, possono anche loro, come i bambini  di haiti sepolti sotto le macerie, purificarsi e comparire davanti a S. Pietro!
Che dire allora di quegli uomini e donne che in questo momento stanno scavando con le mani tra le macerie, che si sentono davvero distrutti per peccati che non hanno mai commesso, di quei sacerdoti che veramente portano avanti il messaggio di Gesù, rimboccandosi le maniche, aiutando quelle popolazioni, soffrendo con loro! Domenica il Papa della Santa Chiesa Cattolica Romana si affaccerà dalla finestra e dirà ai fedeli col naso per aria di pregare, pregare tanto e di affidare ai Santi e al Signore la Salvezza delle anime di quei bimbi innocenti perchè con la preghiera li aiuteranno a superare questo momento difficile e con la preghiera anche loro potranno sentirsi vicini a quelle popolazioni... prima della passeggiatina in centro dopo la Messa e del pranzo domenicale...ah! Non vi dimenticate le pastarelle eh!

martedì 12 gennaio 2010

VIAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

http://www.youtube.com/watch?v=VJKX9Z86WuY

I puntuali e i ritardatari: Una lotta impàri!

Improvvisamente questa mattina mi sono resa conto che lo sbrigarmi nella preparazione mattutina non serve dal momento che non devo andare al lavoro. Potevo anche non prepararmi i vestiti sulla sedia, intimo compreso, la macchinetta del caffè pronta sul fornello dalla sera prima e la borsa piena di quello che mi servirebbe durante il giorno. Ma io ho la malattia della puntualità: DEVO arrivare puntuale al lavoro, agli appuntamenti galanti ( e questo per una donna non va bene), agli incontri con gli amici.
Ma non Devo perchè lo sento come un obbligo morale, no...io devo arrivare puntuale perchè non mi è in alcun modo possibile arrivare in ritardo. Ci ho provato. Sorpresa spesso dalle affermazioni convincenti dei miei amici- Fra 10 minuti siamo giù...giusto il tempo di farmi la messa in piega, finire di vedere il film, togliere le ragnatele dagli infissi!- e puntualmente lasciata ad aspettare in una macchina buia per buone mezz'ore ( quando va bene!) o  chiededomi più di una volta se non avessi sbagliato luogo dell'appuntamento (ci avete fatto caso che il cellulare del ritardatario è puntualmente non raggiungibile in questi casi?) ho deciso di provare a passare dall'altra parte, quella dei ritardatari. Dovendo calcolare il tempo del possibile ritardo, è necessario calcolare anche il tempo del possibile bighellonare in casa prima della preparazione.
Il puntuale con aspirazione al ritardo bighella con un fare nervoso, mani dietro la schiena, espressione indifferente. Dentro rode!. ..Passa da una stanza all'altra chiedendosi come fa passare in fretta il tempo per arrivare a doversi preparare 10 minuti prima dell'appuntamento. Sparge i vestiti da indossare per l'occasione su ogni sedia disponibile, calze e mutande sotto i cuscini del divano, spaia le scarpe cercando di Non ricordarsi dove le ha nascoste... si ferma improvvisamente come rapito di fronte allo schermo della tv che trasmette un documentario sulla permuta delle scaglie degli armadilli peruviani...cerca quel numero di telefono che 3 o 4 anni prima aveva messo da parte per una visita medica_ mi devo far visitare per non ricordo che prurito in quella parte del corpo che avevo qualche tempo fa..._ Insomma male che vada, un'ora prima dell'appuntamento il puntuale con aspirazione al ritardo,  pronto di tutto punto, chiavi in mano, gas chiuso e frigorifero sbrinato, si ritrova seduto al buio in una macchina fredda, su una via solitaria ad aspettare gli amici,  i quali dopo un'orata buona  di ritardo, arrivano belli pimpanti, stirati e cotonati, gridando all'unisono la solita frase..._ E' tanto che aspetti?-
RABBIAAAA!!!!!   

lunedì 11 gennaio 2010

Ricette infe(fo)rmi



  • Si inizia di prima mattina. Non fai in tempo a fare colazione che già devi pensare al pranzo...io che faccio zapping fra RAI, MEDIASET, SKY e DIGITALE TERRESTRE potrei anche evitare di mangiare,  tanto sono già piena di tutti i cibi che mi cucinano senza pietà dalle prime ore del mattino. Uno mattina inizia con la trippa in umido...alle 7 e 30! I conduttori, i quali hanno già la faccia bianca e slavata di chi, pur dovendo far finta di essere sveglio, non può in nessun modo nascondere certe occhiaie che arrivano al mento, sotto le luci dei riflettori assumono un colorino tra il giallo e il verde mentre si avvicinano con aria compiaciuta allo chef di turno. Il collegamento dura il tempo di consentire ai malcapitati di tenere il fiato per le esalazioni malefiche.
Per fortuna Cominciamo bene sul terzo canale ci viene incontro con le zuppe della salute...sbrodoni  di lenticchie e ceci passati  di un colore indefinibile che ti fanno star bene solo per il fatto che sono talmente repellenti che decidi  senza ripensamenti di metterti a dieta! Per chi invece non ha di queste preoccupazioni, quasi in contemporanea si cucina in Mattina in famiglia, Occhio alla spesa ( ma veramente a qualcuno interessa il prezzo delle puntarelle a Milano piuttosto che a Palermo?), La prova del cuoco( per favoreee!!! risparmiateci i balletti di Anna Moroni, mi vergogno per leiii!) e quella svagata della Parodi su Studio Aperto, con quel suo ditino speed assaggia le pietanze con una bella slinguazzata che ti auguri non abbia usato anche durante la preparazione...Siamo arrivati alle 13. Fino a merenda lo stomaco non ti brontolerà di certo, considerato che si sussegueranno fra canali di Stato e reti private ben 12 programmi in cui il cibo la fa da protagonista, da quello più "popolare" del Club delle cuoche (belle le paciose protagoniste, sembrano le comari al mercato) a quello etnico dell'altezzosa Ravaglioli( glielo dice qualcuno che non tutti i giorni possiamo andare a mangiare in Indonesia?)  a quello schizzato di un giovane chef, Mattia, che se non smette di far ruotare i coltelli mentre affetta le patate prima o poi qualche cameramen contribuirà con propri mezzi ad insaporire le pietanze.
Fino al momento della cena sono ancora veramente tante le cucine in cui entro...mi riservo di parlarne un'altra volta, anche perchè un capitolo a parte meritano tre programmi " mito": Nigella feast, Chef per un giorno e Cortesie per gli ospiti, fantastici esempi di come il cibo possa  veramente diventare spettacolo. A presto, mi è venuta una fame. Rabbiosaaaa!..    

domenica 10 gennaio 2010

Amore...

Ragione e sentimento (titolo originale: Sense and Sensibility) è un romanzo scritto da Jane Austen e pubblicato per la prima volta nel 1811 con lo pseudonimo di "Una Lady".
Da questo bellissimo romanzo è stato tratto un film altrettanto bello. Le due sorelle protagoniste, Elinor e Marianne Dashwood incarnano rispettivamente la ragione e il sentimento rispetto al sentimento amoroso. Mentre la prima riuscirà a controllare le delusioni d'amore con rigore e compostezza, l'altra rischierà di morire di dolore dopo essere stata abbandonata dall'uomo che credeva innamorato di lei.

Noi donne e pochi uomini riflettiamo spesso sul sentimento amoroso. Nelle relazioni preferiamo grociolarci nell'accoramento, nella paura della perdita dell'amato, nei mille dubbi del - M'ama...non m'ama...- Ci piace. quel cuore gocciolante di sangue e passione ci fa sentire vive e anche se niente nel rapporto fa presagire una catastrofe imminente, cerchiamo degli invisibili segni per cominciare ad arrovellarci il cervello su cosa c'è che non va! Fiorella Mannoia cantava " siamo cosìììì, dolcemente complicate..."; Enrico Brignano, meno compassionevole, ha fatto della complicanza delle donne nei rapporti con gli uomini, un cavallo di battaglia dei suoi spettacoli divertentissimi.

Delle due sorelle comunque io ho preferito Elinor, così forte e determinata nel non lasciarsi sopraffare dal sentimento, con i suoi modi composti anche quando viene a conoscenza del matrimonio dell'amato con un'altra...il suo dolore solitario non è da meno trasparito rispetto all'angoscia evidente della sorella, anzi, si avverte con chiarezza nelle immagini dove osserva l'oceano seduta su una panchina posta sul ciglio della scogliera o quando, sorpresa dalla pioggia durante una passeggiata solitaria, si rifugia in una grotta e si lascia finalmente andare in un pianto lieve e toccante. Ma la ragione la aiuterà a superare il dolore, a vedere con maggiore distacco emotivo la sua perdita, ad andare avanti nella sua vita, perchè ha la consapevolezza che sua vita e la sua persona valga di più e si meriti di più di come la tratta un uomo...

sabato 9 gennaio 2010

Sull' Equilibrio


L'altra sera ho visto in tv un eccezionale film " Man on wire" di James Marsch che racconta la storia di Philippe Petit, l'Uomo che ha camminato su un filo d'acciaio sospeso tra le Twin Towers di New York . Aveva deciso già a 10 anni dopo aver letto un articolo sulla costruzione delle torri : «Io camminerò sospeso tra quelle meravigliose torri» aveva detto allora. E' così è diventato il più grande funambolo della storia. Ho visto le immagini, mi sono bevuta il racconto...dalla meticolosa e pericolosissima preparazione durata mesi fino all'evento in una mattina plumbea e piena di nebbia. Prima ti chiedi:- Ma sono sane di mente queste persone?- Poi le immagini che scorrevano, Philippe che sembra una macchia scura all'inizio e che diventano sempre più chiare e chiaro anche il suo progetto...qualcuno ha detto che Philippe è un poeta della vita e quando lo vedi sospeso tra le nuvole, piccolissimo, che fluttua fra quei giganti di cemento, comprendi il motivo di tale definizione. Egli è riuscito a trovare un equilibrio pur stando sospeso ad un'altezza incredibile. Un equilibrio non solo fisico, perchè ci vuole veramente una enorme forza interiore per compiere certe azioni. Mi chiedo: raggiungere un equilibrio nella vita significa avere chiaro un progetto? Significa sapere veramente quello che si vuole e riuscire a raggiungerlo?

Forse è per questo che mi sento continuamente su un filo instabile sospeso nella mia testa senza avere le capacità di un funambolo per camminarci sopra? Perchè non ho raggiunto il mio equilibrio? Sono ormai abbastanza grande per capire che non può essere solo una questione di età...sono instabile da sempre, l'insabilità mi segue, mi raggiunge, mi coinvolge, mi fa arrabbiare...pensandoci bene mi fa anche vivere momenti irripetibili, dettati dal buttarmi dalla fune della vita, così lineare, così perfettamente equilibrata per molte persone, ma non per me, sempre pronta a farmi coinvolgere da tutto quello che mi tiene lontana da raggiungere l'equilibrio...grazie Philippe!

L'equilibrio instabile

http://www.youtube.com/watch?v=gBED4JGJJhE

giovedì 7 gennaio 2010

Il viaggio


Questa è la foto di una magnifica località del Brasile a 100km da Rio. Il viaggio era pronto, biglietti ed escursioni comprese. Bastava soltanto organizzarci e poi........
Destino ha voluto che quelle sponde ancora non le ho toccate. Non mi sono tuffata in quelle acque limpide, non ho assaporato sapori di un cibo diverso, non ho sentito i profumi della vegetazione nè ascoltato i versi degli animali che si nascondono, ma non troppo, in essa. La mia rabbia si manifesta sul mio viso quando mi dicono - Pazienza! Ci andrai un'altra volta!- Oppure -Beh! Hai viaggiato tanto per una volta...-
Credetemi io capisco. Capisco che non tutti siamo uguali. Che ci sono persone che non considerano il Viaggio come un elemento essenziale della loro vita. Capisco anche che ci sono persone adattabili alle circostanze, che si accontentano, che sentenziano che la felicità consiste nell'assaporare le piccole cose che di volta in volta la vita ci propone. Capisco.
Quello che non capisco è come si fa a pensare che la vita non abbia un termine. Come si può pensare che un giorno valga l'altro, che un periodo della vita può essere vissuto allo stesso modo di un altro. Non è così...ogni istante della vita è diverso, ogni giorno è diverso, ogni mese è diverso e irripetibile. I momenti della vita non si possono intescambiare come vogliamo noi. Ogni periodo della vita è frutto di una serie di circostanze, condizioni, umori, persone ed esperienze, che fanno si che, quando le hai vissute, tu sei diverso da quello che eri quando ancora vivevi nel periodo della vita precedente.
In conclusione...non mi consola sapere che quella spiaggia del Brasile forse la vedrò un giorno... potevo averlo già fatto e adesso cullarmi nel ricordo dei paesaggi, delle persone, dei cibi, nelle cose che non potrò mai più rivedere con gli occhi di un mese fa.

Se vuoi non chiedere.

- Ma dimmi...tu preferisci un " ti amo" perchè mi hai chiesto - mi ami?- o un "ti amo" che non mi hai mai chiesto ma che all'improvviso mi è venuto di dirti? -

Questo dialogo è il filo conduttore di quello che sono oggi. Non chiedo di dirmi, non chiedo di fare. Parlo io o faccio io quello di cui ho bisogno, nei limiti del possibile.
Il più delle volte non parlo per evitare di costringere l'altro/a a rispondere come non vorrebbe. Altre volte aspetto...anche se quelle parole di cui avrei bisogno non verranno mai, perlomeno me le ripeto nei sogni, che sono veri perchè li sogno io.

Le cose in cui non credo


Faccio prima ad elencare le cose in cui credo. Siccome ho tempo, parto da quelle in cui non credo. Non me ne volete, per favore, tanto per adesso la mia rabbia sta buona buona.

Non credo al mito della vecchiaia come saggezza.

Non credo alla vecchiaia come uno dei passaggi belli della vita.

Non credo all'amore eterno e neanche all'amore.

Non credo alla vera amicizia. Non ne ho la forza nè la pazienza.

Non credo al volontariato.

Non credo che l'uomo si realizzi nel lavoro.

Non credo che la famiglia tradizionale sia la realizzazione dell'uomo e della donna adulti.

Per forza, non credo al matrimonio, nè alla convivenza.

Non credo ai miti religiosi trasformati in verità.

Non credo agli uomini in relazione all'affettività.

Non credo ai complimenti, nè agli aiuti e neanche agli interessamenti disinteressati.

Non credo ai maghi, ai santoni, ai libri che promettono soluzioni per raggiungere la felicità, alle previsioni metereologiche.

Non credo in questo blog. Tanto fra un pò mi stuferò.

Non credo che tutti quelli che mi conoscono crederanno a queste parole.

Le amebe

La mia rabbia deve stare ancora più nascosta quando si parla di amebe. Nella classificazione che faccio delle persone che conosco e che ho conosciuto in passato ci sono amebe e non amebe. Le non amebe sono poche, pochissime. Non è una classificazione di merito: le amebe non sono migliori delle non amebe, ma preferisco rapportarmi con queste ultime. A volte anche io prendo alcune caratteristiche di una ameba, in questo periodo ogni tanto mi sembra che me ne sta nascendo qualcuna nel corpo e nella mente, per fortuna è solo un'impressione temporanea.
A differenza di quello che mi ha detto un amico qualche giorno fa, credo che le persone cambino il carattere nel corso della vita. ma nel caso di questa classificazione il carattere c'entra poco... le amebe non cambiano perchè è nel loro DNA esserlo. Le amebe le rifuggo per quanto è possibile perchè ho paura che facciano esplodere la mia rabbia sopita...lo so che sotto sotto la brace arde.
Chi sono le persone amebe? Come faccio a descriverle senza svelare il tipo di persone che mi conoscono rientranti in questa categoria? No, si offenderebbero...col tempo ho imparato a fingere, tanto la mia rabbia se ne sta tranquilla. per ora. E perchè non le posso incontrare...sono inferma a casa!

PER INIZIARE

La rabbia scandisce le mie giornate. E' una rabbia sottile, non esposta, silenziosa. Emerge spesso nel corso della giornata sotto forma di pensieri disarticolati che tengo per me, esternamente le parole risultano colloquiali, tranquille, banali. Parole esposte per passare il tempo, per far trascorrere il tempo. In questo momento questo tipo di parole mi risultano utili...sono bloccata in casa per un infortunio di non facile soluzione e quando sei bloccata in casa non per tua volontà, impossibilitata a svolgere qualsivoglia tipo di attività che si svolge di solito in casa, non riesci ad adattarti a fare quello che di solito ti va di fare, perlomeno alcune di queste.

Potrebbe sembrare una contraddizione ma non lo è...adesso ometto di spiegarlo. In questo momento mi interessa invece iniziare a scrivere qui. Non avrei voluto scrivere qui, il blog non mi ha mai interessato...ma tant'è ci provo. Tanto lo so che presto la mia rabbia si scaglierà anche contro questo mezzo se non saprò gestirlo. Nel frattempo si sta rivolgendo al solito programma di intrattenimento che sto guardando in tv, dove tanti ospiti parlano, parlano...ci credono a quello che dicono? Per quale motivo questi variegati ospiti hanno la capacità di poter intervenire su tutto lo scibile umano, su tutti i fatti del giorno, su ogni argomento che viene proposto? Boh.