Porto Ercole

Porto Ercole

domenica 25 luglio 2010

IL VIAGGIO

Ritorno al tema del viaggio. Questa volta non per spiegare i motivi del mio bisogno innato di viaggiare, quanto per cercare di descriverne l'essenza. 
Questa mattina al risveglio, il mare di Rocavecchia, in provincia di Lecce, appariva in tempesta. Grossi cavalloni si infrangevano contro le altissime scogliere, le oltrepassavano incredibilmente, regalandoci uno spettacolo naturale affascinante...i colori dal blu cobalto all'azzurro cupo si mescolavano in un turbinio di acqua e schiuma e il rumore del vento avrebbe potuto suscitare straordinari e toccanti versi anche in un poeta estemporaneo...proseguendo verso Torre dell'Orso ci è apparso un nuovo capitolo di questa terra...lunghissime spiagge di sabbia bianchissima e soffice come borotalco,  fra insenature e rocce a picco sul mare, stratificate e maestose, si estendono tra il mare e chilometri di vegetazione...più in alto il paese di case basse e bianche, pulito e ordinato nonostante le frotte di turisti che, come noi, accennato il primo sole della giornata, si sono riversati nelle strade e sulla spiaggia.
Adesso, nel fresco della mia camera d'albergo penso più che mai   che partire è necessario come respirare e bere...il mondo è pieno di luoghi e che non puoi solo immaginare o vedere sui libri, li devi percepire con i sensi e accogliere   con il cuore...solo così si può dare nutrimento alla mente. E' questo è il mio pensiero su cosa sia l'essenza del viaggio     

mercoledì 21 luglio 2010

Niente cambia col tempo

http://www.youtube.com/watch?v=oZPxkIWqW3E

"L'uomo di paglia", un bellissimo film di Germi riproposto ieri sera in televisione, contiene i classici ingredienti della commedia a sfondo amaro, tipica degli anni del dopoguerra.

mercoledì 14 luglio 2010

CHIUSURE D'AUTRICE

L'autrice delle chiusure sono io. Chiusure mentali? Noooooooo....chiusure di portoni? Ma neancheeeee....siete fuori strada. Le chiusure a cui accenno sono una, delle più classiche, il rimanere chiusi dentro una stanza, l'altra un pò meno....chi di voi è mai rimasto chiuso..in una scarpa? Ma andiamo per gradi.
Lunedi i bagni e le doccie del Resort Golf di Monte Argentario erano fuori uso in tutta la struttura. Unica doccia funzionante quella in una stanza della beauty farm, una stanza piacevolmente fresca, bianca, pulitissima e profumata, provvista come tutti i luoghi di questo tipo, di un bel lettino dove le clienti si sdraiano per rilassarsi e ricevere i trattamenti di bellezza. Ebbene, chiusa a chiave la porta, mi faccio la doccia, mi asciugo e mi accingo ad uscire...macchè la serratura non girava, era bloccata...dopo vari tentativi mi rendo conto di essere paradossalmente rimasta imprigionata! Seguono in ordine: 1) armaneggiamenti vari del tecnico per smontare la serratura; 2) borbottii curiosi degli ospiti avvertiti dell'accaduto; 3) rassicurazioni del personale - Signora non abbia paura, provvediamo subito!- E io,  che non soffro assolutamente di claustrofobia ( al contrario ho terrore dei luoghi troppi aperti) a stento a trattenermi dal ridere, quasi quasi  sperando di potermi fare una bella dormitina inattesa su quel bel lettuccio morbido, piacevolmente circondata dalla musica jazz diffusa in tutto il centro e sicura che in qualche modo, se mi fossi dovuta trattenere lì tutta la notte, mi avrebbero passato i viveri dallo sportellino dell'aerazione!
La seconda "chiusura" contiene un pò della mia proverdiale incapacità di occuparmi e gestire cose "pratiche" e materiali...nel misurarmi un paio di simpatiche ballerine con cavigliera incorporata in un affollatissimo centro commerciale, al momento di toglierle...la zip si è inceppataaa!!! E non c'era verso di aprirla vè! La gente incuriosita dai miei goffi tentativi di togliere il piede da quella "trappola" si stava riunendo intorno a me, ognuno dando il suo personalissimo quanto inutile contributo- Provi a smontare la linguetta della zip-...-Ruoti il piede a 360 gradi-...Potrebbe provare con il ghiaccio, magari l'arto intrappolato si rimpicciolisce...- ( Signora quel coso che si rimpicciolisce con il freddo è un altro tipo di artoooo!!!!) Insomma alla venuta della commessa impensierita dal fatto che dovesse tagliare la scarpa, miracolosamente la cerniera è scivolata via in un baleno, mostrandomi un piede piuttosto arrossato ma miracolosamente illeso...eh! Che cosa può fare per una donna la paura di dover ripagare un paio di scarpe senza neanche poterle indossare una volta!

giovedì 8 luglio 2010

PUZZI E BUOI DEI PAESI TUOI

Come dice un noto proverbio? Non si finisce mai di imparare? Io direi parafrasando che non si finisce mai di stupirsi per i comportamenti, gli usi e le abitudini dei portercolesi miei compaesani! Dopo la passeggiata  in fila per quattro senza il resto di due, ma non  ordinatamente uno dietro l'altro come si potrebbe credere, ma perpendicolarmente alla strada di passaggio delle auto ( proprio in mezzo alla carreggiata per intenderci e guai se osi premere delicatamente un piccolo "bip" sul clacson che ti fulminano con lo sguardo e sei segnato per sempre nel libro nero dei paesani cattivi); dopo gli "AUUU!!!"gridati a vivavocealtissima per salutarsi, anche se si trovano a 100 metri di distanza; dopo che le figlie maritate di ritorno dal viaggio di nozze riconvivono con la mamma insieme al neoconsorte per non sporcare la cucina a gas nuova di zecca; dopo che trascorrono i pomeriggi  a spettegulessare seduti su assurde panchine circolari pensate da chissà quale mente eccelsa, perlopiù fatte di acciaio, rovente al primo solino di primavera, figuriamoci adesso ( tanto che mi chiedo come facciano a posizionare il deretano senza incorrere nei temibili inconvenienti emorroidali), l'ultima novità che ho notato è l'uso dei cassonetti dell'immondizia. 
Ebbene, i miei compaesani, Dio li abbia in gloria, buttano la loro immondizia non nei cassonetti sotto casa, come farebbe qualsiasi cittadino che non vuole 1) - caricare la macchina con il saccone puzzolente. 2)- salire in macchina togliendola dal posteggio tanto faticosamente conquistato. 3) muovere la macchina per fare 200, dico 200 metri per andare a buttarlo...nei cossonetti sotto casa del vicinatooo!!! 
Mi sono chiesta:  daranno loro noia gli effluvi che  potrebbero entrare dalle finestre nelle loro case? Oppure, considerata l'abitudine maniacale di lucidare gli appartamenti ( ho visto di persona massaie abbarbicate  al barzoletto della finestra, alle 6 di mattina,  al terzo piano, in camicia da notte, passare lo straccio sulle persiane già notevolmente specchiose), vogliono mantenere anche i loro cassonetti puliti? O, visto che chi butta la spazzatura qui sono per lo più uomini,  le mogli impongono loro di buttarla più lontanamente possibile per fargli fare che ne so, esercizio fisico? O per punirli di altre manchevolezze nell'aiuto domestico? Mah! Quello che mi sento di dire è: - Per favore! Puzzi e buoi dei paesi tuoi e e che ognuno si tenga la spazzatura suaaaa!!!