Porto Ercole

Porto Ercole

lunedì 26 settembre 2011

E' così, inevitabilmente così.

Sono una specie di "orsa" relativamente ai miei rapporti con gli esseri umani. Devo sentire la sintonia, l'empatia, il guizzo di simpatia, la condivisione di come si confrontano con la vita, con l'altro sesso, con il cibo, con gli svaghi...non entro facilmente in relazione con gli altri, cosa che mi provoca quotidiani attacchi di creatura fredda ed insensibile. Invece, proprio perchè centello le mie amicizie e i contatti ravvicinati, quando lo faccio credo di dare veramente tutta me stessa. Forse troppo! Mi entusiasmo per i successi di chi sento vicino, mi rattristo per le loro sfortunate vicende negli affetti o nel lavoro, soprattutto parteggio per loro. Ecco, questa è la parola giusta: parteggio. Prendo le loro parti incondizionatamente, senza se e senza ma, me ne frego della controparte, mi schiero incurante del fatto che il mio amico/a potrebbe avere torto. Questa parte viene generalmente dopo, nel momento del prudente consiglio, del benevolo rimprovero, dei tentativi di ragionamento sul problema. Ma all'inizio parto in quarta! Come un cavallo imbizzarrito, mi butto a capofitto nella questione dell'amico/a e rido con lui/lei, piango con lui/lei, mi indigno con lui/lei. Questo per me è il valore che dò al termine amicizia. Amicizia non conoscenza. Pfiuu, conoscenti...quelli servono, sono utili, importanti quel tanto che basta a passare una bella serata, a fare una passeggiata, una chiacchierata, qualcosa di piacevole insomma...sfido chiunque a non pensarla così! La servitù dei conoscenti fa comodo a tutti e ognuno scagli la prima pietra se ritiene che questa non sia la sacrosanta verità. Le manifestazioni abbraccifere e bacifere si sprecano in manifestazioni esagerate alla presenza di conoscenti che, una volta concluso il tempo di reciproca vicinanza si abbandonano al loro quotidiano destino... a volte assistiamo a scene esagerate e disgustose perchè percepisci la falsità che aleggia intorno, ma ti ci abbandoni comunque, perchè ti serve in quel momento, in quel luogo e in quella circostanza.  Altra cosa è l'amicizia nel senso puro della parola. L'Amicizia non ti serve, non ti è utile a farti stare sempre  bene, non sempre è piacevole, anzi, il più delle volte ti dà pensieri e grattacapi, ma l'accetti per quella che è. Incondizionatamente, prendi le parti senza se e senza ma. La delusione arriva, inevitabilmente arriva quando si confonde amicizia e conoscenza, ti sorprende perfino,  ti colpisce e incassi il colpo ma continui sulla tua strada, segnando una nuova tacchetta sulla strada dell'illusione.   

lunedì 19 settembre 2011

C'è tempo. Ivano fossati

Sarà un post molto lungo ma dopo aver sentito questa meravigliosa canzone di Ivano Fossati non posso desistere dal commentare.

"Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare."

Seminiamo ininterrottamente durante tutta la nostra vita, evitando di vedere che alcuni semi sono già avvizziti sul nascere, altri non sono seminati nel giusto terreno, altri ancora li teniamo troppo strettamente chiusi nel pugno e non li lasciamo cadere. Il seme giusto ci dona i suoi frutti ma non sempre ce ne accorgiamo...e il tempo passa e le stagioni passano e la vita continua il suo corso senza di noi...che bella l'immagine dei panni stesi al vento...posso sentire il fresco del lino sulla faccia e la luce del giorno che mi inonda sdraiata sull'erba verde e mi chiedo quando è stato che ho vissuto un giorno, un momento, un secondo così...eppure lo so.

"C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci."

Una serie di tempi negati non compongono una vita, la sgretolano e quando vuoi cercare di legare i tasselli, la trama non torna e i fili si annodano in un groviglio di cui non trovi il capo...solo le parole, fluide, scoperte e sincere potrebbero ricucire il filo dei discorsi che ogni giorni affollano la mente. Ma non dipende da noi, dipende da chi non ci dà risposte certe e da chi nasconde i suoi veri sentimenti.

"C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate."

La ricerca del silenzio dalle chiacchiere inutili, dai proclami troppo eclatanti, dalle espressioni esagerate, dalle vacue convinzioni di chi crede di aver scoperto l'acqua calda e invece è solo un illuso vittima della sua stessa ignoranza e di chi si approfitta di questa. Ma il silenzio è straordinario per quello che è...e se ti avvolge insieme al silenzio della persona che ami fa il rumore più armonioso del mondo... 

"C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato."

La strofa più dolorosa di tutta la canzone. Un richiamo struggente a quello che è stato e a quel che non sarà,  la consapevolezza del perduto, dello smarrito, di un futuro meno ricco di quello passato perchè ciò che volevamo, forse, non accadrà mai! E l'anello, simbolo delle promesse fatte, si è perso nel vortice degli eventi che ci hanno soggiogato senza sapere neanche come è successo, improvvisamente i dubbi hanno preso il sopravvento sulle certezze e si sono insinuati come serpenti nei nostri pensieri.

"È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente."

Un momento di speranza nel ribadire che comunque tempo ne rimane, per rimediare agli errori, per cercare di continuare con rinnovata speranza....perchè, perchè...

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

...perchè fortunatamente non sempre le cose sono andate come noi abbiamo creduto che fossero andate e ci sono decine di altri modi e decine di altri motivi e decine di altri avvenimenti non derivanti dalla nostra volontà che ci hanno allontanato e hanno allontanato gli altri da noi...e scoprire che tutto non è come ce lo avevamo immaginato, ci apre le labbra in un sorriso e il respiro entra  nuovamente nel cuore.

"C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia."

La felicità  dura fino ad un attimo prima di vivere il momento che aspettiamo, e tutto è già finito.

"C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato."

E quell'attimo può valere una vita intera. Quanti messaggi, quanti consigli, quanti link ci dicono di cogliere quell'occasione che può cambiarci la vita, stravolgerla, farci credere di star vivendo una vita diversa ma proprio quella che volevamo! Tutto quello che credevamo perduto può essere ancora vissuto, forse in nuovi universi, forse in altre età, forse in altri luoghi...sarà l'attimo della felicità quando ci troveremo di nuovo mano nella mano, una sera di primavera lontano da tutti e lontani dal nostro solito "io"!  

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.

Ho sognato, ho sognato tanto.E' giunto il tempo che le mie folli parole lascino lo spazio alla canzone. Buon ascolto. 

C'è tempo - Ivano Fossati

lunedì 12 settembre 2011

Pensare in grande!

Aggghhhhighhhhrghh! No, non ce la faccio...prova un pò tu che sei maschio e presuribilmente ( !?) più forte?  Dico a mio marito...Iaghhh ghghghg eghhh...anche lui con la faccia deturpata dallo sforzo deve desistere.  Mio genero non è da meno, perlopiù si è attorcigliato con le gambe nel tentativo di spuntarla sul famigerato e adesso cammina come il gobbo di Notredam! Spunta mia figlia che pretende di provarci appena alzata dal letto con le braccia molli e la pressione sotto zero...il suo debole attacco non produce neanche un soffio di fatica, figuriamoci il tanto sospirato click! Osserviamo tutti il barattolone di marmellata di more fatta in casa che ho appoggiato demoralizzata sul tavolo, lo stomaco rivoltato dalla fame e dall'acquolina e l'aria sconfitta di chi si dovrà accontentare di fare colazione con misere/ secche/asciutte e tristi fette biscottate...Ma insomma! Il grido si leva alto e battagliero...ma come può averlo chiuso tale barattolo colui o colei che ha prodotto tale dolce delizia? Possiamo noi darla  vinta a tale forza bruta che ci impedisce di fare colazione come si deve? E' mio genero il quale, ferito nell'orgoglio di giovane ragazzo vigorente, esce di corsa dalla cucina dirigendosi verso il ripostiglio, da cui estrae vittorioso,  non senza una rumorosa caduta di oggetti dei più vari dagli scaffali, la più grande chiave inglese che io abbia mia vista in vita mia!!! anche perchè non possiedo un caterpillar e dunque non mi serve per svitare i bulloni degli pneumatici...la alza brandendola con due braccia tronfante e corre verso il barattolo di marmellata aggarrandone il tappo con quelle due enormi "chele" ! Finalmente il tanto agognato suono di un tappo che si svita arriva alle nostre orecchie e possiamo tuffarci con i cucchiai pronti nel morbid e profumato preparato ...ma   guarda se oggigiorno per fare una semplice colazione bisogna farsi venire l'ernia!