Porto Ercole

Porto Ercole

lunedì 18 luglio 2011



Non sono più cattolica per una  scelta personale e molto ponderata. Credo però in Gesù e in tutti quegli uomini e quelle donne che hanno modificato le sorti dell'umanità attraverso capacità e poteri che sfuggono alla logica umana. San Francesco, Madre Teresa di Calcutta, papa Woitjla, Ghandi e moltissimi altri, pur agendo in nome della religione si sono distinti per aver toccato l'anima delle persone, non necessariamente un'anima cattolica. Padre Pio da Pietralcina è stato uno di questi e io ho sempre ammirato la grandezza di questo frate semplice e nello stesso tempo così misterioso...così quando mi si è presentata l'occasione sono andata a visitare la sua tomba a San Giovanni Rotondo. 
Consapevole di trovare in quel luogo di culto le solite manifestazioni che niente hanno a che fare con il raccoglimento e la preghiera ma esclusivamente con gli interessi economici che ruotano attorno al pellegrinaggio religioso, non avrei mai creduto che la realtà superasse la già triste realtà...il corpo di padre Pio, dopo la santificazione, è stato deposto in una cappella amplissima, completamente rivestita di mosaici...d'oro! Il pavimento, il soffitto, le pareti raffigurano scene della vita del Santo attraverso milioni di tasselli preziosi; i fedeli passano in fila davanti alla cripta del santo, anch'essa incastonata di pietre colorate e fanno le foto, salutando come si trovassero al parco giochi...poi si siedono sulle panche e chiacchierano amabilmente, qualcuno ride e scherza...ho scritto a Padre Pio. Non per chiedere una grazia, anche se in cuor mio vorrei mettere da parte un poco del mio scetticismo per ricevere davvero le attenzioni del santo, ma per augurargli che coloro che curano le sue spoglie capissero veramente quale sarebbe il miglior luogo per lasciarlo riposare in pace: una cappelletta bianca, tra gli ulivi secolari che popolano quella terra, dove i credenti possano ascoltare la sua voce, raccolti nella serenità della natura. Credo che finalmente potrebbe essere libero da tutto quello da cui ha sempre rifuggito, se non per usarlo per i malati, i sofferenti, i più poveri, quella parte della chiesa opulenta e ricca che adesso, con i suoi bagliori, sta tradendo tutto ciò che questo grande uomo ha costruito ...        

sabato 16 luglio 2011

Consideratelo un mio regalo...


Ecco li ho individuati... già confusi con le alghette verdi sul fondo e con i pesciolini che gli fanno schiera intorno e battono con le bocche, curiosi di quella strana cosa che non assomiglia nè ad un sasso nè ad un essere della loro specie...dall'alto della superficie dell'acqua li osservo con la mia mascherina e poi tento una, due, tre volte. Niente da fare, saranno sette o otto metri, non ce la faccio ad arrivare in fondo per recuperarli, mi devo rassegnare...d'altro canto sono stata sbadata, chi mai si tufferebbe da uno scoglio con gli occhiali da sole sulla testa? Ma qui, dove l'acqua del mare ti avvolge come seta, morbida e liscia  intorno al corpo e il silenzio è interrotto insolitamente non dai rumorosi ed invadenti motoscafi  e dalle orde dei villeggianti, ma dal suono riposante delle cicale e dai rari bagnanti che camminano sui ciottoli bianchi e levigati, qui, nella Baia delle Zagare, ti puoi facilmente dimenticare di te stessa e di cosa indossi sulla testa. Qui, dove il profumo inebriante delle zagare ti accompagna lungo il percorso dalla strada alla spiaggia, puoi arrivare previo permesso del comune di Mattinata, che ogni mattina centella scrupolosamente il numero dei bagnanti che possono accedervi.  E così puoi goderti la luce azzurra di un mare incredibilmente calmo che si confonde con il bianco accecante dei sassolini sulla battigia e a contrasto i colori delle piante e dei fiori che sfidano la roccia nascendo su ripide che se ti poni sotto e guardi in alto, sembra che ti travolgano...e quelle tracce di antiche scogliere che si ergono maestose dall'acqua impongono  la loro presenza interrompendo la linea del mare...qui puoi abbandonarti a te stessa, chiudere gli occhi e lasciare che il sole scaldi la tua pelle e che i pensieri ti facciano dimenticare che non appartieni a quel luogo meraviglioso...e dunque occhiali miei, cari complici di occhi non truccati, di notti insonni o preziosi schermi dalla luce abbagliante, vi lascio lì,  in fondo al mare, dove certamente saprete ringraziarmi per il resto della vostra nuova vita...