Porto Ercole

Porto Ercole

mercoledì 16 maggio 2012

Scrivo

Hai cominciato a scrivere per vivere. Finisci per scrivere in modo da non morire.

Carlos Fuentes.

E infatti scrivo. Scrivo per non annegare, scrivo per affondare negli abissi dei ricordi. Scrivo per ridere, per piangere, per supplicare me stessa, scrivo per inveire verso le difficoltà, scrivo per tenermele dentro le difficoltà. Scrivo per l'amore che non ho, scrivo per quelli che ho avuto o che vorrei, scrivo perchè non posso permettermi un amore, scrivo perchè non posso permettermi il tuo amore. Scrivo per rivolgermi a te e per voltarti le spalle, scrivo perchè non vorrei voltarti le spalle ma correrti incontro e gridarti sono qui. Scrivo per l'arrivo delle stagioni, scrivo per un fiore che nasce e per quelli secchi che ho lasciato morire assetati di acqua. Scrivo per quella canzone che oggi mi ha fatto piangere, scrivo per la tenerezza che mi ha inondato ascoltandola, scrivo perchè vorrei cantarla con tutto il fiato che ho, ma non posso.  Scrivo nelle giornate di sole e in quelle di pioggia, scrivo perchè il treno mi ha ricondotto a casa con i miei panni sporchi. Scrivo per ripartire, scrivo per non tornare, scrivo per chi incontrerò e per chi faccio fatica a salutare.  Scrivo per raccontare i sogni e le melodie, scrivo per un quadro che ho visto in un paese lontano, che mi ha incantato per le linee innaturali.che mi hanno ricordato la mia storia.  Scrivo per la sabbia bianca che ho accarezzato, per i tuffi dagli scogli da bambina, per i tagli che quegli scogli mi hanno procurato quando il mare è in tempesta. Scrivo per i profumi delle mie pietanze, scrivo per le spezie con cui le inondo, scrivo per le labbra bruciate dall'aspro del sale...scrivo per il rosa delle ferite che porto, scrivo perchè mi sono così care, adesso che hanno lasciato il rosso vermiglio del passato. Scrivo per la mia intraprendenza, scrivo per la sfacciataggine e la mancanza di logica che mi piace tanto. Scrivo per poterti riscrivere, quando mi chiederai- dove sei...scrivo per i fiocchi, grandi, che mia mamma mi faceva portare da piccola a scuola e per i sorrisi che regalavo al mio babbo quando mi preparava la cena. Scrivo per chi legge e scrivo per chi non ne vuole sapere. Scrivo perchè non voglio dormire, scrivo per potermi risvegliare. Scrivo perchè non posso correre e perchè mi piace stare qui, senza doverlo fare. Scrivo per camminare nel mio mondo, che vorrei tanto fosse anche il tuo. Scrivo non per non morire ma scrivo per vivere   .  

martedì 15 maggio 2012

Ragione e sentimento

Ragione e sentimento (titolo originale: Sense and Sensibility) è un romanzo scritto da Jane Austen e pubblicato per la prima volta nel 1811 con lo pseudonimo di "Una Lady".
Da questo bellissimo romanzo è stato tratto un film altrettanto bello. Le due sorelle protagoniste, Elinor e Marianne Dashwood incarnano rispettivamente la ragione e il sentimento rispetto al sentimento amoroso. Mentre la prima riuscirà a controllare le delusioni d'amore con rigore e compostezza, l'altra rischierà di morire di dolore dopo essere stata abbandonata dall'uomo che credeva innamorato di lei.
Noi donne e pochi uomini riflettiamo spesso sul sentimento amoroso. Nelle relazioni preferiamo grociolarci nell'accoramento, nella paura della perdita dell'amato, nei mille dubbi del - M'ama...non m'ama...- Ci piace. quel cuore gocciolante di sangue e passione ci fa sentire vive e anche se niente nel rapporto fa presagire una catastrofe imminente, cerchiamo degli invisibili segni per cominciare ad arrovellarci il cervello su cosa c'è che non va! Fiorella Mannoia cantava " siamo cosìììì, dolcemente complicate..."; Enrico Brignano, meno compassionevole, ha fatto della complicanza delle donne nei rapporti con gli uomini, un cavallo di battaglia dei suoi spettacoli divertentissimi.
Delle due sorelle comunque io ho preferito Elinor, così forte e determinata nel non lasciarsi sopraffare dal sentimento, con i suoi modi composti anche quando viene a conoscenza del matrimonio dell'amato con un'altra...il suo dolore solitario non è da meno trasparito rispetto all'angoscia evidente della sorella, anzi, si avverte con chiarezza nelle immagini dove osserva l'oceano seduta su una panchina posta sul ciglio della scogliera o quando, sorpresa dalla pioggia durante una passeggiata solitaria, si rifugia in una grotta e si lascia finalmente andare in un pianto lieve e toccante. Ma la ragione la aiuterà a superare il dolore, a vedere con maggiore distacco emotivo la sua perdita, ad andare avanti nella sua vita, perchè ha la consapevolezza che sua vita e la sua persona valga di più e si meriti di più di come la tratta un uomo...

domenica 13 maggio 2012

Prove.

Le prove degli spettacoli teatrali regalano spesso momenti di autentica emozione. Hanno lo stesso sapore dei pensieri che precedono il primo appuntamento o dell'affondo del cucchiaino nel budino al cioccolato che degusterai di lì a poco o dell'avvicinarsi delle labbra in un bacio appassionato...Gli attori e i musicisti si muovono con ritmi lenti, parlano fra loro e recitano, suonano e parlano, si spostano sul palco come se non conoscessero ancora il loro posto preciso e ti chiedi come può essere che al momento in cui usciranno dalle quinte per lo spettacolo, tutto sembrerà così naturale. Le note iniziano per poi interrompersi subito dopo al richiamo del fonico o del regista e quando finalmente gli strumenti si accordano e inizia la musica puoi sentire palpitare dolcemente il cuore all'unisono con quelli di chi si esibirà, non ancora travolti dall'ansia e dai timori di trovarsi davanti agli spettatori. Quando sono scesa furtivamente dalla scaletta stretta del Piper pensando di trovarmi da un momento all'altro riaccompagnata gentilmente fuori, non credevo che la mia intraprendenza mi avrebbe consentito di assistere al prodigio della preparazione di uno spettacolo e sentirmi unica e privilegiata insieme a pochissimi altri lì per lavoro e non certo per la passione che mi spinge spesso a realizzare con forza ciò che mi metto nella testa...nella mia poltroncina, facendomi piccola piccola per non essere notata, assistevo a quello che in serata sarebbe scoppiato in mezzo alla gente, con la musica soffocata dalle chiacchiere, dalle risate, dalle bevute al bar e dai passaggi di spettatori ritardatari in cerca del posto. Tutt'altra cosa, quando la musica si espande nell'aria vuota del locale e le vibrazioni del violino si fondono con le note degli altri strumenti e con la voce del cantante rimanendo comunque uniche e superiori per intensità e bellezza e per quella capacità tutta loro di farti credere che la melodia che esce da quelle dita sapienti sia per te e soltanto per te. Questo credo, che quella sera il destino mi abbia regalato un'autentica gioia...per me e soltanto per me.