Porto Ercole

Porto Ercole

mercoledì 26 settembre 2012

Poesia.

- Ma a me, che me ne viene?- Scusami non ho capito- Rispondo al mio alunno di V. - Si Prof...a che mi serve questa poesia? Proprio a niente- E io, che ero poco prima naufragata dolcemente col Leopardi in quell'immenso  mare, lo guardo attonita. Non so rispondergli. Si, cosa se ne farà mai dell'Infinito di Leopardi un ragazzo di 19 anni, il cui unico motivo per venire a scuola sta nel prendersi più velocemente possibile un pezzo di carta e senza stare troppo a faticare...Hai voglia a parlare di emozione, di sentimento, di come il poeta riesce a dire con parole sublimi quello che noi comuni mortali sentiamo di sentire, ma non riusciamo ad esprimere così bene! - Mi sento malinconico oggi..si, come dire..emh..triste ecco...- Come mai? - - Eh non lo so, come se mi mancasse qualcosa...- Non avrai fame? E' una questione di zuccheri, te lo dico io!Mangia qualcosa e tui passa tutto vedrai!- Certo, la pancia piena aiuta. Aiuta il tuo corpo, vorrei dire a quel ragazzo. Fino al prossimo brontolio. E di nuovo riempirai la pancia e nutrirai il tuo corpo. Ma la mente resterà priva di risposte. Vuota. Inutile.

Esco dalla classe e mi infilo nell'altra V. Stesso programma. Stessa poesia. Aspetto rassegnata sbadigli e i giochetti infantili di chi si annoia e disturba in modo che li richiami e perdiamo così un pò di quel tempo sprecato a leggere le poesie. Alzo gli occhi all'ultimo verso...un'alunna ha gli occhi lacrimosi. Commossa, non riesce a trattenere le lacrime. E io faccio finta di niente per non metterla in imbarazzo ma la guardo e con gli occhi le dico - Grazie, ragazza mia.-

lunedì 24 settembre 2012

Perdersi per poi ritrovarsi?

In quanto a perdere perdo, non c'è che dire. Perdo le cose più disparate, ma fiduciosa che la casa nasconde ma non ruba e che la custode a scuola ogni tanto mi rimette occhiali, portafogli, libri, paschmine, cellulare, giacche varie ecc ecc nel mio armadietto senza neanche prima verificare di chi siano,  mi fa stare relativamente tranquilla, quando succede che mi sparisca qualcosa...il problema è che stavolta mi sono persa io. Si, IO stessa e non so quando mi ritroverò! Mi guardo allo specchio, mi stranisco - Ma sono miei quegli occhi? Li ricordavo di un colore diverso...e il naso? Sarà perchè è cambiato che mia mamma l'altro giorno, mentre ne ne stavo tranquilla a leggere al sole mi ha proposto di farmelo operare- Per renderlo più carino!- Ha esclamato giuliva e apparantemente inconsapevole di quali enormi dubbi provocano tali affermazioni nella ricerca di me..e le mani? Ah! Le mani sono diventate una vera incognita...cambiano a giorni alterni, una volta più armoniose, l'altro più pesanti... gesticolano nell'aria, mi scostano i capelli dalla fronte senza che me lo chiedano, se li voglio proprio lì. La mente poi impazza, sembra farsi beffe di me. Intanto a tratti si ferma. Non pensa. Chiaro segnale di non me, che ha la mente che ribolle da quanto rimugina tutto il santo giorno e spesso anche la notte..e poi? Che mi fa questa impunita? Pensa a persone che non dovrei pensare, che faticherei persino a salutare se me le trovassi di fronte, persone lontane nel tempo o persone  che come un lampo sono entrate nella mia vita e allo stesso modo come un razzo ne sono uscite o le ho fatte uscire io... E poi mi illude...questa mente estranea  mi illude con sogni di viaggi lontani, con risa spensierate da bambina,  con corse e passi leggeri che mi vedono andare come se le gambe falcassero l'aria con maestria di atleta...così le urlo - Riprendi con il tuo solito ritmo, perchè così io mi perdo ancora di più! ...E se poi mi ritrovo e non mi riconosco, come ricominciare tutto da capo? Ma poi, pensandoci bene, non sarebbe così male non ritrovarsi più! Plasmarmi dal nulla, darmi una nuova forma, novella creatrice di me stessa col senno di poi...però...  

martedì 11 settembre 2012

Sembra facile...

Dice...- Ma fai da sola! Non consegnare l'appartamento alle agenzie immobiliari che poi chissà quanto ti prendono di commissione!- Giusto consiglio, accettato e cercato di mettere in pratica. Si perchè le difficoltà si presentano a mano a mano che procedi nell'impresa. - Il cartello lo vuole di che colore?- chiede il cartolaio...- Mah, non so, cosa va quest anno? - Ah il rosso attira sempre! Guardi i tori...Ma se vuole c'è verde, giallo, azzurro...- No no, il rosso va bene- rispondo - cercando di capire se faccia pandant con il palazzo...arrivata a casa si presenta il problema del pennarello. Non puoi scrivere con una penna qualsiasi, non si vedrebbe bene la scritta e poi il cartello di cartone pesante in men che non si dica si mangerebbe l'inchiostro..Ritorni dal cartolaio - Punta fine o punta doppia? Lucido o opaco? Indelebile glielo consiglio, sa, la pioggia...- Torno a casa pronta a scrivere il mio appello. Vendesi apartamento..??? Apartamento? O cac. ma come è successo...non so più scrivere in italiano adesso? Butti via il primo cartello ( in previsione della tua sbadataggine e pasticcioneria ne hai comprati  in abbondanza) attacchi col secondo. Questa volta la grammatica è salva, salvo che hai finito lo spazio per scrivere il numero di telefono a cui rivolgersi e te lo ritrovi scritto in piccolo in un angolino, sperando che i possibili interessati vadano in giro ogni giorno con una lente di ingrandimento in tasca. Fiera comunque del risultato ( sono passate 3 ore buone) scendi in strada armata di scotch. Quello trasparente. Si, quello per i pacchi regalo. Che mai e poi mai si attaccherà ad un muro umido, in parte scrostato dal tempo e di graniglia ruvida. Ci provi comunque. Fra pezzi di scotch  attaccati alle dita, aggrovigliato su se stesso, ammalloppato sul cartello nello strenuo tentativo di farlo attaccare al muro, decidi che non è il metodo giusto...torni su  in casa, rovisti nei cassetti per trovare un rimasuglio di corda, scendi armata di forbici e...zac, zac tagli due fori grandi quasi quanto il cartello e con abilità da vero marinaio di terra,  annodi la corda al cartello ( cioè il cartello alla corda!) e con un bel fiocco..voilà! la scritta Vendesi spicca fra il verde delle foglie dell'alloro  della vicina, attaccato ad un rametto che la prima brezzolina stanotte spezzerà come un fuscelletto...ma tantè, intanto sta lì e lo guardo pensando che non ce l'abbia messo io e  che l'appartamento sia di qualcun altro e speri di rivederlo fra sei mesi da rosso diventato rosa e con la scritta ormai illeggibile...