La guerra in Libia riesce a far sorvolare l'opinione pubblica e i partiti di opposizione su affermazioni di Silvio berlusconi che, se non fossero testimoniate da video, non si potrebbe credere alla loro veridicità. Recentemente il Presidente del Consiglio ha affermato che strozzerebbe gli autori della fiction "La piovra" e coloro che scrivono libri sulla mafia, perchè ci fanno fare " brutta figura" all'estero. Chi glielo dice ai parenti delle vittime della mafia che la morte dei loro congiunti "appanna" l'immagine che l'Italia dà all'estero? Chi glielo dice alle decine di magistrati, giornalisti, persone comuni che sono morti per combattere un cancro del nostro paese, ma li dobbiamo dimenticare in nome del sole, degli spaghetti e del mandolino con cui noi italiani siamo conosciuti negli altri Paesi? Chi glielo dice a quei professori che in classe cercano di sensibilizzare gli alunni sul problema della mafia, attraverso approfondimenti, filmati, letture affinchè loro stessi trovino il modo di opporsi alla criminalità combattendo con le parole, con la condivisione delle idee, con le prese di posizione contro l'omertà che ha impedito per anni di incrinare l'incolumità delle cosche mafiose? Come le vogliamo chiamare coloro che si schierano dalla parte degli omertosi, cercando di diffondere una cultura che non dice, che nasconde, che copre le magagne della società in cui vive? Le affermazioni di berlusconi costituiscono una grave offesa per tutti i cittadini onesti e io mi vergogno del fatto che siano passate così sotto silenzio.