Porto Ercole

Porto Ercole

martedì 30 marzo 2010

Il Comune di Monte Argentario ha bandito un concorso molto interessante: l'Argentario raccontato dagli argentarini attraverso immagini e parole. Tutte le proposte verranno raccolte in un libro che racconterà il "vero" promontorio, quello vissuto da chi  sente forte l'appartenenza per questa terra straordinaria. Io avrei tante cose da raccontare e tante immagini care alla mia memoria. Ne vorrei citare tre di quelle fra tantissime che ho nel cuore, che mi hanno riportato alla mia infanzia felice. Il primo ricordo è legato al Festival dell'Argentario...un avvenimento famoso a livello nazionale, quando ancora l'Argentario era frequentato dai vip quanto la Costa azzurra d'estate e Cortina di inverno e meta turistica per eccellenza. Ricordo me, piccolina, con un vestitino largo cucito da mia mamma per l'occasione e un grande fiocco in testa come usava ai tempi, la manina stretta stretta a quella del mio amichetto Marco, mentre impaurita da tutti quegli spettatori che seguivano la serata,  quella dedicata ai bambini, cantavo una canzoncina dello Zecchino d'oro dal palco dell'anfiteatro all'aperto che era uno dei vanti del comune, affacciato come era su un mare illuminato da una splendida luna. La canzone era "Il caffè della peppina" e la nostra esibizione fu accolta da applausi incoraggianti. Il secondo ricordo mi vede saltellante sulla scogliera adiacente lo stabilimento della " Cirio"a Porto Ercole, oramai fatiscente, già allora era in stato di abbandono. Ma il mare là sotto è ancora trasparente, un mare di scoglio dove con i nonni e i genitori andavamo ad arrostire le sardelle appena pescate su fuochi improvvisati ed allegrissimi, quando ancora si poteva e le leggine "antitutto" non impedivano quei sani divertimenti. La terza immagine mi vede alzarmi dal letto nella notte di S.Erasmo...una festa  che allora, da piccolina, aspettavo con ansia,..mi piacevano le mille luci dei baldacchini e delle bancarelle di dolciumi e giocattoli, delle giostre, i colori e i canti della processione, dalla lunga fila dei pescherecci che nella notte uscivano per mare seguendo quella che aveva meritato di trasportare la statua del santo...quella notte non so per quale motivo, mia mamma ci aveva voluto a letto presto, forse per la stanchezza del lavoro del giorno...io smaniavo nel letto, incapace di addormentarmi per le risate, i suoni, il vociferare che sentivo arrivare da fuori.
Improvvisamente il primo scoppio che annunciava l'uscita del peschereccio con S,Erasmo, alto sulla prua...così, con un balzo, mi alzai, mi vestii in fretta e via! A guardare con il naso all'insù quei fuochi artificiali che illuminavano a giorno la notte...
Mi chiedo cosa sia rimasto di quella bimba, della sua spensieratezza e della sua vitalità...sembra che racconti l'infanzia di un'altra persona, così  diversa, così lontana e non solo per il troppo tempo che è passato...credo  soprattutto per le esperienze della vita che mi hanno reso la donna che sono diventata. 

giovedì 25 marzo 2010

E adesso il faceto, ossia donne e retromarcia.

"Retromarcia, questo sconosciuto..." Come al solito non vorrei generalizzare. Si dice che le donne siano negate al volante, in realtà una statistica recente ci dice che sono quelle che hanno meno guai con le assicurazioni...ma non posso fare a meno di concordare con i maschietti  sul fatto che la maggioranza delle guidatrici trova una inspiegabile difficoltà in due questioni guiderecce: parcheggio e...retromarcia! L'ennesima conferma l'ho avuta ieri, quando per pochissimo (3 cm) non vengo investita da una guidatrice in retromarcia, il che avrebbe aggiunto ulteriori complicazioni alla mia gìà complicatissima situazione di bipede claudicante.
Dunque, questi i fatti. La tipa, come gran parte delle donne, pretendeva di far retromarcia semplicemente schiacciando l'accelleratore in retromarcia...normale direte voi? No, se la donna in questione teneva lo sguardo fisso davanti a sè, le mani avvinghiate tutte e due sul volante e non manifestasse  nessuna apparente curiosità se dietro al culo della macchina ci fosserto, che ne so, altre macchine, vasi o addirittura...persone!
Ho potuto osservare anche in altre occasioni come tale comportamento sia diffuso presso le donne, specialmente se sono un poco più avanti negli anni...la loro unica preoccupazione è che la macchina si muova all'indietro, neanche nell'anticamera del loro cervello passa la strana idea di girarsi di sbiego con gli occhi ben puntati alla direzione di marcia, in modo da vedere bene dove la macchina va a parare, una mano al volante in modo da poterlo rigirare nel verso giusto e l'altra mano eventualmente sul cambio, in maniera da poter cambiare le marce nel caso la retromarcia non andasse a buon fine in prima battuta! Insomma, vorrei che una buona parte di scuola guida insegnasse alle donne questa non trascurabile questione ( magari con un corso accellerato sulla capacità di comprendere che una volta che sei seduta sul sedile di guida non è che ti puoi adagiare come se l'auto fosse un nastro trasportatore che decide autonomamente cosa fare e dove andare) in modo da evitare le strombazzate col clacson quando tali sprovvedute stanno per darti un colpo rientrante al cofano, o peggio gli OHOHHH!!! che ti escono di istinto quando stai per essere gambizzata da un mezzo fuori controllo...in retromarciaaaa!!!!

Fra il serio e il faceto

Prima il serio...come a dire: - Vuoi prima la caramella o la medicina amara?- E l'amaro prende spunto da una discussione avuta a tavola in uno dei consueti pranzi domenicali. Argomento del questionare la funzione della scuola nell'educazione dei giovani di oggi. Dico BASTA ai discorsi triti e ritriti. Dico BASTA ad una considerazione degli insegnanti che si avvale del sentito dire e del qualunquismo. Dico BASTA ad accuse di " fannullonismo" e di menefreghismo da parte degli insegnanti nell'insegnamento. Dico BASTA a discorsi   che si rifanno ad una scuola che non c'è più, quei discorsi che si riferiscono ad un periodo storico ormai di gran lunga superato, quello in cui in nome dell'egualitarismo di formazione culturale si concedevano diplomi a chi non lo meritava, discorsi che inducono chi crede che  ancora sia così, a puntare il dito verso gli insegnanti che non bocciano, non pretendono, non valutano obiettivamente ed hanno prodotto una masnada di giovani ignoranti e maleducati! Intanto cominciamo a togliere questo dito puntato, a cominciare dal sig. Brunetta, che come tutte le persone che non hanno mai lavorato nella scuola e non conoscendo la materia di discussione, sparano sentenze come di cui sopra...cominciamo a chiederci come mai le pretese della scuola si sono ridotte quantitativamente e qualitativamente nel corso degli anni...cominciamo a chiederci veramente se è colpa degli insegnanti a dover implorare i ragazzi perchè studino non un capitolo,  non una pagina, ma che almeno diano un'occhiata a quel paragrafino...tanto per conservare un minimo di gratificazione personale... 

lunedì 22 marzo 2010

sabato 20 marzo 2010

L'appartenenza alla maggioranza significa essere dalla parte del giusto?

E' verissimo...Aldo Busi è quello che è. In passato ha fatto dichiarazioni molto pesanti in tv e scrive libri dai contenuti blasfemi e molto discutibili. E' intollerante verso gli ignoranti che considera esseri inferiori. Non lascia parlare gli altri in quanto si reputa il plus ultra in ogni cosa intellettualmente parlando. Ma è un uomo intelligente e colto e quello che afferma il più delle volte corrisponde a verità..  Solo che alcune verità non possono essere fatte ascoltare nè fatte vedere. Bisogna rispettare la sensibilità degli spettatori, soprattutto dei bambini ( ma che ci fanno i bambini davanti alla tv a quell'ora?), è stato detto e Busi  è un cattivo maestro...per questo è stato cacciato dalla tv di stato per aver fatto affermazioni, a dire del direttore della Rai, lesive della dignità delle persone e offensive nei confronti della chiesa. Infatti le trasmissioni dove dei ragazzi con il cervello più piccolo di una pallina da ping pong mettono 10 parolacce ogni 11 parole non sono cattive maestre...le trasmissioni dove gli ospiti si insultano, non sono cattive maestre...le trasmissioni che ci fanno assistere alla perdita di ogni decoro e dignità delle persone costringendole a comportamenti ridicoli per fare spettacolo, non sono cattive maestre.... per questo il 70% degli spettatori italiani, secondo un sondaggio, ha accolto positivamente l'uscita di Busi dall'Isola dei Famosi e la gogna assegnategli per le colpe commesse...mentre plaude soddisfatta ad alcuni burini, rozzi, ignoranti e cafoni che sono rimasti. Non voglio far parte di questa maggioranza degli italiani...mi vergogno per loro e non per questo mi devo vergognare io di sembrare superiore. Almeno il nome del presidente della Repubblica...me lo ricordo!!!  

lunedì 15 marzo 2010

Valigie fatte-valigie disfatte

Ieri, giorno della partenza di mia figlia verso casa sua, discutevamo sul fatto delle valigie. Lei si lamentava del doverla fare per il ritorno e come questa cosa le pesasse molto. Credo pesi a tutti riempire una valigia dopo un viaggio per il ritorno a casa. Non è soltanto un peso fisico, chinarsi e rialzarsi ripetutamente per mettere dentro i vestiti, quanto un peso psicologico. Non credo sia un caso che nel momento in cui mi accingo a preparare la valigia per partire, eseguo dei gesti sempre uguali e quasi ripetitivi, che sembrano denotare dal mio punto di vista, felicità ed emozione per l'immediato futuro che mi aspetta.
Intanto rifaccio ben bene il letto. A volte cambio le lenzuola anche quando non sarebbero da cambiare, come se ritrovare un bel letto pulito una volta a casa mi rinfrancasse dalla delusione di dovermici rimettere per dormire. Poi metto la valigia sul letto. Si, lo so, questo ricorda una vecchia canzone, ma solo nell'incipit. Qui non si tratta dell'abbandono di un amore, ma di poter avere un posto comodo per riempire al meglio la mia compagna di avventura vacanziera. Già aprendola mi dà un gusto speciale...liscio con una mano la fodera, apro le cinghie e inizio a riempirla come mi hanno insegnato i vari articoli di "Ottimizzazione del   riempimento della valigia" a bizzeffe sul web. Prima di posare il capo dentro, lo piego e e ne assaporo l'ordine con cui è stato scelto, immaginandomi la situazione in cui lo indosserò...una escursione? Una passeggiata sulla spiaggia bianca? La visita ad una mostra? Una bella serata al ristorante? Sento che sorrido mentre penso a tutto quello che potrò fare e la testa diventa leggera...ogni problema può essere rimandato al "dopo", al ritorno, un ritorno che, è vero, mina i pensieri in un angolino della mente, ma che è ancora lontano....poi le scarpe, fondamentali per sfruttare qualsiasi occasione che si presenterà, dal momento in cui servirà estrema comodità a quello più intrigante e seducente...Quando finalmente la valigia sembra essere pronta e chiusa, è come aver compiuto un'opera titanica, considerando che ho bisogno di sentirmi sicura anche in questa occasione, sicura di non aver dimenticato niente per assicurarmi benessere e confort. Fino al momento di chiudere la porta alle mie spalle, le valigie rimangono là in corridoio, belle, lineari, posizionate in ordine di grandezza e mentre contemplo il frutto della mia piacevolissima  fatica, sento che da quel momento in poi posso abbandonarmi alla leggerezza della vita!

mercoledì 10 marzo 2010

Oggi vado a Berlino a comprare il pane

Ebbene sì: oggi andrò a Berlino a comprare il pane. Me lo ha consigliato appassionatamente il conduttore della trasmissione " Occhio alla spesa", il sig. Alessandro Di Pietro. Non posso farmi sfuggire questa ghiotta occasione...il pane bianco oggi nella bellissima città tedesca costa, udite udite...solo 1,90 euri al kg!!! 
Ma vi rendete conto...paragonato al prezzo del pane  di questa mattina a Milano, a Palermo, a Firenze o a Pescara, è veramente conveniente! Devo sbrigarmi...fare il biglietto aereo, prenotare almeno una notte in hotel, cercare un panificio in centro e poi...mmmmmmm fragrante pane tedesco fresco di giornata ad un prezzo veramente competitivo, 350 euro tutto compreso! 
Carissimo dott. Di Pietro, ogni mattina ci delizia con i prezzi di svariati prodotti italiani e stranieri, invitandoci a fare paragoni e a non " lasciarci fregare" dal prezzo più alto...la sua compagna di avventura, la famigerata fatina bionda, leader delle ormai attempate ex annunciatrici televisive, ammicca sorridente ad ogni centesimo risparmiato sulle spuntature di maiale...carissimo dott. Di Pietro, ma pensa veramente che la mia più grande aspirazione è partire ogni mattina da casa per raggiungere i vari mercati generali in giro per l'Italia e l'Europa al fine di assicurarmi una spesa da oculata casalinga risparmosa? Carissimo dott. Di Pietro...MA MI FACCIA IL PIACEREEEEE!!!!

lunedì 8 marzo 2010

Amebe dell'8 Marzo

Da stamattina scorrono alla tv immagini di donne trucidate, lapidate, violate nella loro dignità nel tempo dei talebani e nella realtà di oggi in molti, troppi luoghi della terra. Immagini che colpiscono per la loro crudità, inspiegabilmente trasmesse in orari in cui in genere i palinsesti tendono ad oscurare   immagini così "forti"  per non urtare la sensibilità dei telespettatori; evidentemente una scelta più che giusta per farci rendere conto di quante ingiustizie colpiscono le donne ancora oggi.
Poi scendi a Porto Ercole. Le vedi. A frattaglie davanti alla porta del parrucchiere.  Non in fila ordinata, qui non usa...ma perpendicolarmente alla carreggiata, ( cioè proprio in mezzo alla strada e guai al malcapitato automobilista a protestare!) commentano a voce altissima ( Attè 'ndove porti il culone staseraaa!!! Auh!!! E miiii e che ci sei pure tè!!! E che 'rtu marito tà dato la libera uscita? Pure te à fà danni? Mancalicani è stracimato il fosso delle Buche è che è tutta sta marmagliaaa!!!) la serata che le aspetta, tra cene nei ristoranti della zona, adeguatamente trasformati in fiorere puzzolenti di mimosa appiccicosa e discoteche dove si gusteranno omaccioni con la camicia aperta sul petto glabro,  che  divincolano il bacino sul palco in uno sconfortante tentativo di  mimare l'atto sessuale...( a volte dire mimando è un eufemismo, visto con i miei increduli occhi al tempo del mio,  ahimè, passato da ameba). La specie portercolese di galinacee donnesche, capelli cotonati e laccati al punto giusto, corre a casa...eh si! Oltre al pranzo, oggi, festa della donna, dovrà preparare in anticipo anche la cena, in quanto i mariti, visto che concedono loro la libera uscita, che almeno abbiano la tavola apparecchiata e il piatto pronto, i giochini pronti per i bambini, così che non li disturbino mentre guardano la tv, prima che le mogli escano, inguainate negli abiti di paillettes e cotillon acquistati per l'occasione...è già, non possono essere meno fighe delle amiche che hanno avuto lo stesso pensiero! Competizione all'ennesima potenza, nella serata dell'8 marzo le gonne si accorciano, le camicette si strizzano su reggipetti superimbottiti, i tacchi svettano su caviglie zampognare, solo per suscitare invidia alle colleghe di follie per una notte...peccato che le follie sarebbero così belle se non fossero confuse con ubriacature estemporanee, con spogliarelli improvvisati e con starnazzate di oche sceme che fanno vergognare persino i camerieri e sviliscono le donne, quelle che per fortuna ( e sono  tante! ) non confondono il vero significato di una giornata dedicata alla riflessione e alla presa di coscienza di quanto ancora dobbiamo lavorare per affermare il nostro essere di persone libere da condizionamenti sociali e sopraffazione maschile...anche nella nostra  moderna parte di mondo occidentale!       

giovedì 4 marzo 2010

FAME

FAME. di cibo- di acqua- di aria- di sole- di estate- di cammino- di uscite serali- di amici- di amore- di carezze- di musica- di viaggi- di passione-di passioni- di strette- di baci- di incontri-di sogni- di desideri realizzati- di immaginare altre possibili vite da vivere ancora. 

martedì 2 marzo 2010

Aiutoooo

Ho appena visto un servizio dove intervistavano alcuni ragazzi delle superiori, in relazione alla notizia del numerosissimo numero di alunni che hanno avuto 5 in condotta nella valutazione quadrimestrale...a domande tipo: - Chi è il presidente della Repubblica- o - Chi ha scritto la Divina Commedia- piuttosto che I Promessi Sposi, gli studenti farfugliano, abbozzano frasi balbettanti o rispondono con affermazioni al limite dell'assurdo e dell'ignoranza...sperando che dovendo essere sensazionalistico il giornalista abbia mandato in onda soltanto le interviste peggiori, altrimenti siamo veramente alla frutta, ritengo che sia molto, molto preoccupante che la cultura non sia più considerata come veicolo dell'apprendimento e non solo scolastico. Di fronte ad una evidente aumento dell' intelligenza "internettiana" di cui sono dotati i nostri giovani, si assiste ad uno scadimento del sapere a livelli ormai abissale...ci si chiede di chi sia stata la colpa, se della scuola,che ha abbandonato progressivamente auterovolezza e maggiore determinazione nel valutare con fermezza i comportamenti devianti, o dell'impegno e del comportamento degli alunni oppure delle famiglie, le quali sono spesso più interessate al voto che alla reale formazione e maturità dei figli, o se invece dobbiamo attribuire tutto questo al diffuso menefreghismo verso manifestazioni sempre più preoccupanti dell'apatia giovanile, di cui dobbiamo prenderci tutti la responsabilità per aver lasciato correre per anni senza capire che sarebbe diventato un problema così grande da sfuggire ad ogni possibilità di recupero.  

lunedì 1 marzo 2010

"Nei momenti in cui il regno dell'umano - scrive Calvino - mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell'irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un'altra ottica, un'altra logica, altri metodi di conoscenza e di verifica. Le immagini di leggerezza che io cerco non devono lasciarsi dissolvere come sogni dalla realtà del presente e del futuro."

Le immagini di leggerezza che io cerco non devono lasciarsi dissolvere come sogni dalla realtà del presente e del futuro."

Così scrive Italo Calvino in " Lezioni americane". Forse perchè questo scrittore mi è sempre piaciuto, che questo passo mi è  rimasto nella mente come guida per il mio intento di voltare la  pagina della mia vita senza  troppi ripensamenti, senza sensi di colpa, senza sentirmi sminuita rispetto la conduzione della vita di molte persone che continuano ad impegnarsi, a divertirsi, a lavorare secondo la logica del non eccesso, del rigore, della società comune ...quelle persone che sarebbero pronte a puntare il dito contro se solo mi vedessero nei momenti che spesso vivo così fuori da quegli schemi costruiti, così disinteressata a certi blocchi di "cultura", così disincantata di fronte ai preconcetti su certi valori della nostra società.
Allora, se sono così convinta di quello che sono oggi, che altro voglio? Voglio la possibilità di poter mettere in atto il mio essere e sentirmi in pace con me stessa...perchè è questo il passaggio più difficile del vivere in leggerezza.