Porto Ercole

Porto Ercole

domenica 20 gennaio 2013

Allontamento esponenziale dal dovere.

Condivisione/ scambio/ dialogo/ dare e ricevere/ contratto educativo/ termini che un tempo contrassegnavano il rapporto insegnante-alunno, al giorno d'oggi si sono trasformati in una affermazione non esplicitata verbalmente ma implicita nella testa della quasi totalità degli studenti:- I professori sono aguzzini in quanto ci costringono a studiare cose di cui non ci importa assolutamente nulla. per questo studio quel poco che mi consenta di non prendere un voto inferiore al 5 e solo e soltanto quando suppongo che quel giorno sarò interrogato ( con diritto di replica  sul diritto del professore di interrogarmi nel caso quel giorno non fossi mini-preparato). E così progressivamente il rapporto educativo si sta risolvendo in una serie di trasmissioni di micro informazioni e nella valutazione attraverso la quantificazione numerale di questo sottosurrogato bignamesco da parte del docente. Punto. Punto e basta. Niente di più. 
Questo dovrei fare nei prossimi 15 anni che mi separano dalla pensione? Trovarmi di fronte ogni santa mattina a dover svolgere un lavoro depauperato dalle sue fondamenta che , fra le altre cose, prevede non che debba trasmettere nozioni, quanto di aiutare gli alunni nella rielaborazione personale e creativa di tutto un mondo di stimoli che la scuola offre, sempre se le sia  permesso...non credo debba essere questa la mia strada futura...

mercoledì 16 gennaio 2013

Aphonist

Quando intorno a te le persone ripetono tutte le stesse frasi :- Che hai detto?- - Scusami puoi ripetere? Non ho sentito... Oppure emettono un suono prolungato del tipo: - Ehhhhhh???- O quando nella peggiore delle ipotesi accostano il loro orecchio alle tua bocca ( premetto che non sto parlando di nessuna strana posizione! :) ))) ) allora non c'è dubbio: hai perso la voce! Se tu fossi un monaco tibetano dedito per 12 ore al giorno alla meditazione, non sarebbe un gran danno...il fatto è che sei circondata da situazioni che richiedono il pieno possesso dei suoni articolati che escono dalla tua bocca per mezzo delle corde vocali, detti comunemente parole. Hai voglia a gridare a Gattino di non mettere il muso nel piatto dove ti sta aspettando la tua cena...così come è perfettamente inutile rispondere al telefono o chiedere al banco del pizzicagnolo cosa ti serve...tanto meno potrai cercare di spiegare la lezione agli alunni voltando loro la schiena e scrivendo alla lavagna...il risultato sarà che  1) Gattino si leccherà i baffi, pensando che forse quella sera è il suo compleanno; 2) al primo tentativo di : Pronto! che farai, dall'altra parte della cornetta avranno già buttato giù  pensando di avere a che fare con un maniaco 3) il salumaio scambierà " un etto di mortadella" con " er teg....me de tu' sorella", con relativa cacciata dal negozio a calci e infine 4) gli alunni avranno tirato fuori all'unisono i loro cellulari emergendosi beatamente nella loro e spesso unica occupazione principale, mandare messaggini... Ti potrebbe capitare altresì, sempre afona, di dover arrivare in un paesino sperduto della Tuscia viterbese per passare una piacevole serata ad ascoltare due amici musicisti, in compagnia della tua amica...che c'entra la voce direte? A parte che l'intero tragitto sarà contrassegnato da quel suono di cui sopra che per tutto il tempo la tua amica pronuncerà nel tentativo di capire che caspita vai dicendo ,  se poi per arrivare in questo paese il navigatore ti fa passare, di notte, in uno stradello tipo mulattiera, in mezzo ad un bosco buio e piuttosto inquietante e non puoi neanche esprimere con grida di paura e imroperi alla volta della signorina navigatrice, allora si che non potrai fare altro che diventare una specie di marionetta disarticolata per esprimere, a gesti, quel che non puoi esprimere con la voce...specialmente se ritorni con la mente ( tanto a parole non potresti!) a quel famoso film in cui Benigni e Troisi si ritrovano  nel paese di Frattole, catapultati nel Medioevo, dopo aver raggirato un passaggio a livello che non si alzava mai....ebbene immaginate di notte, in un bosco, in un posto non bene identificato, nessuna anima viva o autoveicolo nel raggio di chilometri, trovarsi improvvisamente davanti un passaggio a livello alzato, si, ma senza casellante...una, quella ancora con la voce, una voce strozzata dalla paura, che grida :- Non passo, non passooooo- E l'altra con la bocca aperta nel tentativo di gridare....Passaaaaa, dai passaaaaaa!!!! Senza che esca nulla.! Esperienze da ricordare davanti al camino, con la calzetta fra le mani fra una ventina di anni...