Porto Ercole

Porto Ercole

sabato 27 febbraio 2010

Sospensione dell'esistenza

Tema tosto in questo splendido sabato di sole. Ci sono periodi della vita in cui ci si può sentire sospesi. Periodi in cui anche se respiri, ti muovi, mangi, parli è come se lo facessi per mantenere il corpo in vita. La testa, la mente è sospesa...agisci grazie a meccanismi primordiali, ad automatismi conosciuti, a situazioni ripetute...la vita vera invece è ferma al momento che hai dovuto interrompere la fruizione delle passioni, delle emozioni , dei sentimenti...
Quelle derivano soltanto dalla consapevolezza della fruizione diretta, della comunione fra corpo ed anima, dalla possibilità di realizzare concretamente ed autonomamente i desideri.

E da pochissime persone che hanno il potere di restituirti e rinnovarti la voglia e la forza per ricominciare.

giovedì 25 febbraio 2010

Ebbene sì! Sono una prof, insegno lettere e storia e...mi piace "L'isola dei famosi" !!! Il giovedi, se la trasmissione si prolunga e la mattina casco per il sonno, a niente valgono gli occhiacci di rimprovero e quelli di commiserazione delle  amebe colleghe intellettualoidi  quando vengono a conoscenza delle mie preferenze popolari in tv...- Ma come? Invece di leggere un buon libro? Un film di Buckoskjjj? Uno studio on line sulla prossemica delle tendenze adolescenziali nella società postpostmoderna? Da te questo proprio non ce lo aspettavamo!- No?
Il mercoledi io godo della vista di quelle magnifiche spiagge dorate, del mare cristallino, della vegetazione incontaminata...ancora di più mi sollazzo a criticare le starlette scollacciate e smutandate costrette per misere paraboliche cifre in euro a rovinarsi le manine dorate, a bruciarsi la pelle, a inselvatichirsi i capelli...e quando i concorrenti si scannano fisicamente per una lisca di pesce, mi piace osservare come alcuni uomini e donne molto privilegiati, posti di fronte alla difficoltà per accedere ai fondamentali bisogni primari, diventino delle bestie, mentre chi  vive quotidianamente queste situazioni, aspetta  con rassegnazione la fine, mantenendo la dignità dell'essere umano.
Mi piace vedere come certe persone dimostrano la loro stupidità anche quando dovrebbero tirare fuori un poco di iniziativa, per esempio intrecciare delle liane per costruire un giaciglio o andare in cerca di molluschi, di telline sotto la sabbia...mi piace quando le vallette gonfiate di silicone urlicchiano come galline alla vista di un riccio o storgono il naso al pensiero di mangiare la prelibatezza che contengono! 
Quest anno oltretutto ci sarà come concorrente Aldo Busi, un uomo particolare per intelligenza e ironia ma anche per ostentazione e supponeria...sarà divertente vederlo alle prese con Sandra Milo, così  apparentemente svagata ma sicuramente più interessante di una Loredana Lecciso che si è presentata sull'isola con tacco 12 e trucco ben definito sulla faccia botolunizzata. Sempre uguale a se stessa, sempre così inutile nello spettacolo da essere (quasi) imbarazzante...Vabè, credo che anche quest'anno, alle proposte di magnifiche uscite con gli amici, di nuovo dovrò trovare la scusa di un terribile mal di testa...non mi vorrò certo perdere "L'isola dei famosi"!   

domenica 21 febbraio 2010

Sushi o sashimi?

Stasera ristorante giapponese! Sembra una proposta allettante, una festa esotica, un respiro di novità a cui  cediamo facilmente...vuoi mettere? - Ieri sera siamo stati da  "A ciociara la porchettara" - oppure - " Da Pasquale alla boutique der maiale" no, no...tzè! Come può suonare meglio di "Aikiumi restaurant" o Sudoku sudoscinhi"? Come puoi preferire succulente tagliatelle al ragù, tortelli ricotta e spinaci, deliziosi spaghetti alle vongole, misto di formaggi e salumi a   "Ebi kushi Birra Tsingtao Tofu fritto Ebi tempura" e altre similari delizie? Ma basta il provincialismo e il campanilismo culinario nostrano!
Entriamo. Il locale è affollato, decisamente carino. Arredamento di tendenza, caucciù e carta di riso alle pareti, cuscini rossi, allegre cameriere dagli occhi a mandorla e altrettanti cuochi che si dilettano ai fornelli facendo saltare pezzi di indefinibili alimenti e riso...
Subito alle prese con le bacchette, ci divertiamo a tentare di tenerle con tre dita come ci fa vedere l'esperta cultrice di cucina giapponese, sempre presente in  ogni . compagnia di ignari avventori...non sappiamo che quelli che sembrano innocui pezzetti di legno si riveleranno i principali avversari della vostra fameee!!! Provate a prendere un chicco di riso con le bacchette, la lingua lunga come quella di un cammello assetato nel tentativo di mettere in bocca del pallido, smunto, insapore riso bianco accompagnato da due tre sparuti pisellini verdognoli e una meglio non classificata roba rosina pallido( salmone? carota? tonno?)...qualcuno molto timidimente accenna alla possibilità di chiedere delle posate da cristiani, subito fulminato con lo sguardo dalla solita cultrice che non vuole fare brutta figura per colpa nostra in quell'ambiente sciccoso e modaiolo, pena l'esclusione dai circoli dell'elitè bolognese di haire stiling avvention!
Finalmente arriva il piatto forte, la barca di suschimi! Bellissima, coloratissima, florentissima, con i pezzi di pesce dalle sfumature luminose, disposti ad arte tanto che pensiamo ci abbiano portato il centrotavola...ma no, insieme ad acquosi liquidi marroncini e nerognoli, quello che pensiamo siano delle allegre decorazioni è la nostra cena, consistente in pesce assolutamente crudo avvolto in manipolate polpette di riso ( sempre più slavato) o lasciato libero di rotolarsi in un letto di filameti bianchi che altro non sono che rape bollite tagliate finemente...i bocconi di pesce, una volta intingolati nella poltiglia acquosa definita salsa nonsocomesichiama dalla nostra guida, si riveleranno  quasi repellenti ai nostri palati oramai votati con estremo gusto  alle ragostine al sugo, al salmone affumicato, all'orata al forno, ai polpetti affogati, e a tutto quello che ci passa di più godurioso nel cervello in quel momento,  mentre ingurgitiamo più velocemente possibile quei pezzi resi ancora più immangiabili dalla piccantissima salsa dal sapore di muffa stantia e ci ripassiamo le più incredibili parolacce che conosciamo andandole a ricercare anche nei nostri atavici ricordi fin dall'infanzia, per non essere andati a trascorrere una serata del sabato alla pizzeria all'angolo, sicuramente meno chic, ma incredibilmente più agognata, soprattutto quando ci presentano... lo strabordante conto a 5 stelleee!!! RABBIAAAA  


giovedì 18 febbraio 2010

Immaginatevi due donne che dormono tranquille. E' presto, sono ancora nel lettuccio caldo.  Squilla il telefono...è un'amica di una delle due donne che chiede la cortesia di tenerle il bambino di 9 mesi in quanto ha avuto una emergenza sul lavoro, il marito è partito e in città non ha parenti cui lasciarlo. Immaginatevi che una delle due donne sia la mamma delle seconda donna...è passato un bel pò di tempo da quando ha accudito un bambino e per lo più è temporaneamente impedita...immaginate anche che la figlia non abbia mai avuto a che fare con un bambino così piccolo! Il bambino è tenero, con gli occhietti lucidi dalla febbre, ci guarda piuttosto sconcertato, capendo immediatamente di essere capitato in una casa di matti...infatti le due donne, per intrattenerlo e per evitare la terribile evenienza che si possa mettere a piangere, si stanno cimentando in un campionario di canzoncine demenziali, con tanto di mossettine e smorfie. Sembra proprio che abbiano appena  avuto una iniezione di cretinite acuta! Il bambino le guarda, scuote un pò la testolina, accenna una timida risatina giusto per compiacere 'ste matte scatenate e pensa che alla sua mamma deve essere voltato il cervello per abbandonarlo se pur temporaneamente da sconosciute che invece di parlare normalmente emettono gridolini e cicciciu e lallalla e blllbllblll, nemmeno vivessero nella foresta primordiale prima dell'avvento della civiltà! Superate le drammatiche fasi della merenda: - Che dici la banana è sufficientemente schiacciata? Il boccone è troppo grosso? il bavaglino gli stringe? Argh, gli cola il nasino come si fa a soffiarglieloooo- mentre il bambino aspetta con la bocchina spalancata e pure troppa pazienza che qualcuno di decida a mettergli quella poltiglia giallastra dentro e si bagna completamente visto che gli è stato dato il bicchiere pieno d'acqua direttamente in mano sua, arriva il momento del cambio del pannolino che assume risvolti inquetanti.....soprattutto per infilargli le ghette, con quelle gambone scalcitanti, prima che si riesca ad infilare un piedino, le due donne hanno versato 10 litri di sudore e versato altrettanto sangue di martirio....finalmente si addormenta...e pure se ogni due per tre controlliamo se il respiro sia regolare, ci compiaciamo di quella grande prova di coraggio neanche avessimo avuto a che fare con una belva feroce!
Poi la prima donna guarda la seconda donna augurandole col pensiero che abbia presto a che fare con una prova propria di questo tipo...alla condizione che  la "prova" la chiami....zia Carla!!!

mercoledì 17 febbraio 2010

Mammiferi

Il coniglio si affeziona. Gira per casa, ti si mette in grembo, fa la cacca nella cassettina. Anche il maialino si affeziona. Allevato in casa è solo un pò ingombrante...ma ti viene dietro come un cagnolino e grugnisce malinconico quando lo lasci in casa da solo. La pecora emette grida strazianti quando le viene portato via l'agnellino per sacrificarlo ai palati pasquali dopo averlo trasportato in massa, stipato e schiacciato in grossi automezzi . L'ho sentita: grida umane che mi hanno fatto accapponare la pelle. Che dire delle mucche che si gettano per terra come morte appena  si avvicina l'arma alla loro tempia e molto prima di premere il grilletto? Riflesso condizionato? Mah!  O di quelle placide, tranquille che pascolano sulle montagne conducendo la loro vita semplice senza sapere che le loro colleghe di città sono strette l'una alle altre in allevamenti che permettono loro di usare solo la testa, che, nei momenti del pasto, fanno uscire dalle inferriate?
Che dire poi dei canili fatiscenti, di cani abbandonati a loro stessi senza acqua nè cibo, mentre gli amministratori locali, pur sapendolo, dormono sonni tranquilli?
Ma la tv ha un grosso potere: quello di farsi forza dell'ipocrisia imperante nella nostra società: allora un'affermazione come quella di Beppe Bigazzi alla Prova del cuoco, il quale ha detto che il gatto cucinato è buono, solleva le ire e lo scudo crociato degli ambientalisti e dei difensori dei diritti degli animali, magari gli stessi che vanno alla messa in pelliccia o si sono appena alzati dal ristorante dopo aver gustato una deliziosa lepre in salmì! RABBIAAA!!!!  

lunedì 15 febbraio 2010

Nebbia e passione

Oggi Bologna si è svegliata sotto una coltre fitta di nebbia. Se non si deve viaggiare in auto sulle strade dove la nebbia è insidiosa, questo fenomeno assume una valenza poetica e surreale. Palazzi, strade, persone, alberi e animali sono confusi in un latte di niente, una polvere umida e languida che cancella le brutture, ovatta i rumori, mostra la città avvolta in uno spazio senza tempo. E' interessante come gli eventi spesso si intreccino anche se apparentemente appaiono molto distanti tra loro. Ieri era la festa degli innamorati e oggi una coperta di nebbia ha avvolto i ricordi, riportandomi con la mente ad una storia di amore e di passione, dove la nebbia è presente in ogni descrizione di paesaggio, in ogni decisione dei protagonisti, in ogni evento del destino.
" Una questione privata"  di Beppe Fenoglio è stata definita " una delle storie più disperatamente romantiche della nostra narrativa." La storia di Milton, un partigiano che vive l'incubo della guerra e la brutalità della Resistenza e di Fulvia, una giovane torinese,  è una storia di passione e ossessione dove la realtà dell'esistenza in una vita disperata si intreccia nel sogno romantico del protagonista, il quale si muove tra la speranza del compimento di un amore per accettare la morte e il tradimento di chi ama per accettare la vita. 

"Nella sua disperata ricerca, Milton si muove fra colline nere e alberi grondanti, sopra strade colme di fango «giallo come zolfo, tenace come mastice», attraverso guadi resi impraticabili, in un paesaggio continuamente segnato dalla pioggia e dalla nebbia, che entra nei polmoni e tutto cancella."

Ecco, questo mi ha ricordato la nebbia questa mattina: il vuoto reso pieno da gocce impalpabili, può essere come un amore impossibile...un niente reso tanto dall'immaginazione e dall'illusione, che a volte ti riempie l'esistenza e ti fa continuare ad accettare l'insoddisfazione della vita.

domenica 14 febbraio 2010

Nel giorno della festa di S. Valentino i discorsi seri intorno a questa ricorrenza li lascio a domani. Oggi voglio invece dedicare a tutti gli innamorati una parte di questa poesia di Gibran.
.....Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.


Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,

Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra.

Come covoni di grano vi accoglie in sé.

Vi batte finché non sarete spogli.

Vi staccia per liberarvi dai gusci.

Vi macina per farvi neve.

Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.

E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.

Tutto questo compie in voi l'amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita....

venerdì 12 febbraio 2010

Anomala, anormale...semplicemente io!

Cosa fa di una persona un essere anomalo? Le esperienze? Le credenze? Le convinzioni? La genetica?
Non lo so. Non so come mai sono diventata quello che sono...so solo che aborro quello che piace alla maggior parte delle persone. Neanche sono indifferente, no...il che mi preserverebbe dalle arrabbiature. No no, io odio profondamente alcune cose che cerco di evitare accuratamente, finchè mi è possibile, in quanto poco dipende dalla nostra volontà!
Vorrei evitare di sembrare una che se la tira, una che crede di essere superiore ecc ecc...come affermo spesso cerco di non giudicare gli altri e se succede, questi rientrano nelle categorie che ho elencato in un post di qualche giorno fa.
Insomma ecco qua.
Leggo e sento persone che si rallegrano della neve che è caduta in questi giorni su gran parte di Italia. Sento aleggiare dalle loro parole la poesia dei fiocchi che cadono e il bianco candore che ricopre le città. Io invece dico che la neve è una grande rottura e non solo di scatole! La neve si trasforma in insidioso ghiaccio, non si può circolare, fa freddo e quel bianco si trasforma ben presto in una sporca, viscida poltiglia che insozza le strade...
E poi il circo.  Come si fa a divertirsi al circo? Quelli che agli altri sembrano abili giocolieri o allegri pagliacci a me fanno pena, non so per quale motivo...ancora più pena mi fanno gli animali, costretti a vivere in situazioni innaturali o a compiere gesti e movimenti contro la loro natura...e poi quelle baracche in cui vivono, quesi tristi tendoni a righe, sporcati dallo smog delle città...è vero, Moira Orfei vive in una roulotte arredata come un lussuoso appartamento, ma sempre roulotte è!
Non mi piace neanche divertirmi al Luna Park. Mi fa tristezza. Mi fanno tristezza altresì i fuochi d'artificio, perchè penso a tutti quei soldi sprecati, letteralmente bruciati nel giro di mezz'ora...
Non per questo sono una persona insofferente al divertimento o malinconica ad oltranza, tutt'altro! La mia giornata è scandita dalla ricerca della risata, della gioia e del buon vivere in ogni aspetto  della vita, nonostante quello che potrebbero pensare chi non mi conosce bene...che poi sono gli stessi da cui non mi lascio conoscere bene!    

giovedì 11 febbraio 2010

COMPLEANNO

Ogni compleanno si può definire un traguardo. Un anno in più di vita per chi è ancora giovane è motivo di allegria, di festa e di propositi per il futuro...per chi giovane non lo è più, può rappresentare comunque una vittoria...dicevo del traguardo.
Vediamo quali traguardi ho raggiunto in (...) anni di vita.
- Una bella figlia, brava e amata
- Un marito paziente
- Una famiglia presente
- Un lavoro anche gratificante a volte, e non è poco...
- Pochi ma preziosi amici
- Tante conoscenze
- Qualche piccolo e grande segreto come tutti...
e la voglia di continuare a vivere con leggerezza, gratificandomi con quello che ho e con il desiderio che si realizzi quello di cui ho ancora bisogno!

martedì 9 febbraio 2010

La città dei matti

Ho visto la fiction " La città dei matti" che racconta la storia dell'abolizione dei manicomi in Italia. Un iter lunghissimo, nonostante quei posti fossero lager dove i malati venivano sottoposti a torture di ogni tipo. Mi ha fatto riflettere sul fatto di come la nostra società spesso rifugga dietro una cortina di ipocrisia tutto quello che esula dalla presunta " normalità". Tutto ciò che non rientra nei canoni tradizionalmente stabiliti o nelle convenzioni imposte da un retaggio culturale antico e bigotto, viene in un primo momento allontanato, separato, rifuggito in nome del cattivo, dello sporco, del diverso da me...abbiamo numerossissimi e giornalieri esempi di cronaca che lo provano come abbiamo numerosissimi esempi di come le cose da cui rifuggivamo poi si sono storicamente rilevate giuste e buone e dignitose per gli uomini, per la vita e per la società! Allora un ringraziamento a quei grandi uomini, i quali, come Basaglia, hanno combattuto anche a costo della loro vita per darci un nuovo sentimento di appartenenza ad un genere umano sempre migliore.   

lunedì 8 febbraio 2010

Finalmente sono nel mio rifugio caldo nel letto. Il film è stato bello ma è finito piuttosto tardi e ho un gran sonno...non tarderò ad addormentarmi...non ho neanche la forza di leggere qualche pagina del romanzo che ho sul comodino...mmmmm.....già sto sognando, sento le onde avvolgermi e portarmi giù, nelle profondità del mare, sento l'acqua scorrere come una cascata, sento...l'acqua? Ma che acqua? Improvvisamente mi rendo conto che il mio bellissimo sogno è ...una terribile realtà!
Mi alzo a mezzo letto, il viso rivolto al soffitto rendendomi conto che ancora una volta la vicina del piano di sopra ha avuto la brillantissima idea di lavare i panni nella vasca facendo scrosciare dal rubinetto un crocchio d'acqua che sembra penetrarmi nella testaaaa!!! Il rumore dell'acqua che scorre non cessa per una buona mezz'ora e poi si trasforma in un gocciolare invadente, degno delle più efferate torture di cui qualche volta ho visto la crudeltà in qualche film ! Ma è possibile che alcune persone sentano la necessità di lavare i panni e limpiare l'appartamento alle 2 di notte? Quali oscuri motivi inducono ad infierire sui nervi di altre persone solo perchè queste ultime hanno avuto il malaugurato destino di vivere nell'appartamento sotto il tuo?
Finalmente, quando, nella migliore tradizione delle vignette umoristiche, hai deciso di prendere la scopa e di battere come un forsennato il manico sul soffitto, imprecando improperi e battutacce alla volta di quella s...del piano di sopra, tutto si placa, la notte riassorbe il silenzio e tu puoi continuare a sognare di strozzare una volta per tutte tutta la categoria delle pulitrici ossessiveeee!!!! Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!

domenica 7 febbraio 2010

Pranzo domenicale

Arriviamo alla spicciolata a casa di mia mamma. Già in fondo alle scale del portone si avverte l'inconfondibile profumo dell'arrosto o del pesce, a seconda dell'ispirazione che il sabato precedente mia mamma ha avuto durante la spesa del fine settimana. In cucina è già apparecchiato, la sala si riserva alle grandi occasioni e ai rari ospiti, meno rari quando il mio babbo era ancora fra noi. E poi la cucina è più intima, più calda, più familiare.
D'estate pranziamo all'aperto, riuniti attorno al tavolo posto da qualche tempo sotto il sorbo...le fronde del grande albero ci fanno scudo dal sole troppo caldo e, mentre ci passiamo i piatti e le numerose portate  chiacchierando del più e del meno, ci arriva di tanto in tanto l'odore del mare poco distante e le grida dei gabbiani sugli scogli...
In inverno la riunione domenicale è imposta in casa e l'immagine del mare ce lo gustiamo dalle finestre ma non è da meno...raramente il cielo sempre chiaro e limpido dell'Argentario non ci fa assistere allo spettacolo delle vele che scorrono placide sull'acqua e al paesaggio delle colline in lontananza e delle coste di cui, ogni volta pur sapendolo con certezza, giochiamo ad indovinarne il nome: - E' quello il Giglio? Ma noo è Giannutri! - prendendoci in giro per le nostre scarse competenze longitudinali.
Il vociare allegro dei bambini che arrivano correndo ci fa capire che è arrivato il momento di metterci a tavola...ognuno al proprio posto come da tradizione, mio fratello a capo tavola, mia sorella e mia cognata vicino ai figli per controllare che mangino prima che scappino persi dietro ai loro giochi, mia mamma vicino alla cucina per avere tutto a portata di mano e mio cognato dall'altro capo del tavolo perchè il vizio del fumo lo induce ogni tanto ad alzarsi ...è così, fra risate, sciorinate di nuovi pettegolezzi  paesani e avventure settimanali, la tv accesa sul telegiornale, la tavola si riempie della serie di cibarie che mia mamma ha cucinato pensando di accogliere una famiglia di quelle allargate, tre primi, quattro secondi a cui si aggiungono le pietanza preparate da noi che non sapevamo che gli altri  avrebbero cucinato un altro primo e un altro secondo!
Alla fine del loculliano pasto, implorando mia mamma di smettere di  aprire cartocci di salsicce da mettere al  fuoco, ci avventuriamo sui 2-3-4 tipi di dolci che molto sapientemente mia sorella e mia cognata si sono cimentate a preparare, a cui si aggiunge il mio vassoio di paste comprate in pasticceria, visto che sono negata nella preparazione dei dolci...e poi?   
Poi, guardandoci in viso l'un l'altro con aria affranta ma soddisfatta, ci chiediamo con gli occhi  come faremo ad alzarci da tavola e proseguire la giornata, belli sollazzati e panciuti ...finchè arriva l'inevitabile e temuta domanda: - Vi vanno le lasagne domenica prossima?-  Siiiiii!!!!!!!  . 


Il paesaggio della domenica da casa di mia mamma  

venerdì 5 febbraio 2010

L'arte di essere amati

Sto leggendo un romanzo molto carino, " Brava a letto" Di Jennifer Weiner. Niente paura, il titolo, pur intrigante, fa presagire una trama piuttosto diversa da quello che è il romanzo in realtà, la storia semplice e appassionante di una giovane giornalista alle prese con il suo fisico "ingombrante"...insomma ieri sera, mentre proseguivo nella lettura, mi sono ritrovata a  soffermarmi  più volte su un brano cercando il motivo per cui mi intrigava così...in fondo parlava di topi...per la precisione di uno dei tanti esperimenti scientifici americani sul condizionamento casuale.
- Mettete tre gruppi di topi in tre gabbie diverse in ognuna delle quali c'è un'asta mobile. I topi del primo gruppo ricevono una pallina di cibo ogni volta che premono l'asta. Quelli del secondo gruppo non ne ricevono mai. Quelli del terzo gruppo una volta ogno tanto a caso. Il primo gruppo finisce per stufarsi del premio garantito e anche i topi che non ricevono mai nulla, prima o poi smettono di premere l'asta. Ma i topi premiati a caso non smettono mai, sperando che il miracolo si rinnovi, che stavolta la fortuna sorriderà e potranno mangiare. -
Ed ecco l'illuminazione! Molte volte ho cercato di carpire il segreto delle donne definite generalmente " gatte morte" le quali hanno la capacità di irretire più uomini contemporaneamente tenendoli sul filo del rasoio e quasi mai concedendosi ai loro favori finchè non incontrano quello giusto che faranno innamorare e sposeranno nel giro di qualche settimana...d'altro canto molti uomini esercitano un fascino perverso sulle donne nonostante siano dichiaratamente fedigrafi, mascalzoni e evidentemente bastardi dichiarati...sono quegli uomini su cui le donne non possono assolutamente fare affidamento per la loro serenità amorosa, anzi, sono quelli che spezzano loro il cuore più e più volte ma nonostante questo le donne sono sempre là, pronte a ri-accoglierli a braccia aperte non appena si ripresentano all'orizzonte!  
Adesso ho chiaro il mistero che mi ha fatto spesso chiedere:- Ma siamo tutti scemi? Per quale oscuro motivo certi uomini si fanno mettere così i piedi in  testa da certe donne e per quale incredibile  ragione quasi il resto delle donne si fanno maltrattare fisicamente e psicologicamente da certi uomini?
Ecco,  il genere umano può essere paragonato a quei gruppi di topi:  se riceviamo troppo amore questo amore cesserà di essere importante perchè scontato e ne perderemo ben presto l'interesse; se ne avremo troppo poco penseremo che l'amore non fa per noi e non ne siamo degni, smettendo di cercarlo o impedendoci  di accorgerci che è lì vicino a noi ... ma se il nostro uomo o la nostra donna centellinerà attenzioni e complimenti quando e come lo vorrà lui/lei, ne rimarremo talmente soggiogati e attaccati per la grande paura di non esserci, nel momento in cui finalmente ci reputerà degni della sua attenzione e  ci dispenserà le sue preziose  briciole amorose...

giovedì 4 febbraio 2010

Scusa ti conosco?

Nuotare in piscina è una delle mie passioni. Lo farei tutti i giorni, ma per la legge della relatività ogni cosa bella ha in sè il rovescio della medaglia. Il lato brutto della piscina oltretutto raddoppia: all'entrata e...all'uscita!
Entri nella struttura, scendi le scale..."spogliatoio donne"...spingi la porta...  improvvisamente ti investe il mondo femminile mentre si prepara, triplicato all'ennesima potenzaaaaa!!!!  Giovani, vecchie, corpi di tutti  pesi e misure, deretani piccoli e grandi, mutande ascellari e tanga rasoiali, seni sodi  di prime misure e seste cadenti, cosce tornite o tronchi d'albero bubbonati...insomma, dopo un primo momento di sconcerto ( anche se appartieni alla stessa categoria, non è detto che te ne sei fatta ancora una ragione!) vai alla ricerca del posto...se hai avuto la pessima idea di nuotare quando tutte hanno avuto la passima idea di nuotare, la ricerca di una panchetta dove riporre il borsone megagonfio in cui hai messo tutto quello che ti serve per la piscina ( solo l'accappatoio pesa 10 kilogrammi) è quasi una impresa titanica...finalmente sei pronta per tuffarti, le tue cose sparse alla rinfusa nel borsone,  struccata, cuffia che ti fa la testa come un uovo di pasqua e guance gonfie come quelle castoriane tanto care alla Ferilli, nuoti concedendoti quell'oretta di appagamento fra schiamazzi di bambini che si gettano con triplo salto mortale dalla scaletta, signore sguazzanti intubate come salsicce nei  salvagenti, che si muovono sculettando e  seguendo al rallentatore i ritmi della maestra di acquagym, la quale ancora non ha capito che dal bordo della piscina puoi  anche fare la spaccata a 360°  ma nell'acqua nooo!!!! E poi...il ritorno nello spogliatioooo!!! L'incubo peggiore...gocciolante, capelli zuppi flosci sulle spalle, mascara colato sul collo, cerchi una doccia libera e, fra l'acqua sul pavimento che ti sale alle caviglie e il primo getto ghiacciato che ti arriva fra capo e collo, in qualche maniera riesci a rivestirti  e  ancora umida,
come dio vuole esci nel freddo invernale con la sciarpa sulla testa ..sperando di non incontrare anima viva!
E allora? Di che ti meravigli  quando, durante una bella serata in un bar elegante del centro saluti il tuo istruttore di nuoto e lui osservandoti con fare investigativo ti chiede: -  Scusa, ti conosco?- Arghhhhhhh!!!!

mercoledì 3 febbraio 2010

Uccellini uccelloni...

- Guarda Lety! - Chiamo mia figlia in preda ad una eccitazione senza fondamento...forse mi immagino che in città ( abito  per un breve periodo nella sua casa di Bologna) non ci siano molte occasioni di vedere gli uccellini, specialmente quando il paesaggio è decisamente invernale con tutta la neve che è  caduta nei giorni scorsi...ma la vera causa della mia agitazione è che questi animali che improvvisamente sono volati sul balcone, sono...grossi! Grossissimi e panciuti volatili provvisti di zampone, alone, becconi e...- Guarda Letizia che passerrottoni giganti!- - Ma mamma...va bene che ultimamente le tue rotelle mentali viaggiano al ritmo del bradipo colombiano, ma quelli non sono passerotti!- E certo...pur avendo la forma e l'aspetto dei passerotti dell'Argentario, stessi colori e stessi saltellini impazienti, non possono essere quella razza di uccelli...immagino che il freddo li abbia fatti gonfiare così che il piumaggio a mò di coltrone li possa proteggere nelle gelate giornate o che quel giorno destino ha voluto che una massaia scuotesse la tovaglia piena di briciole dalla finestra...comunque saltano come galline cercando ancora qualcosa, con i loro becchi gialli picchiettano sul pavimento del balcone dove c'è rimasto  soltanto ghiaccio e neve...mosse a comnpassione spargiamo briciolone ( le briciole normali non ci sono sembrate adeguate) provocando un improvviso spargimento di volatili in fuga, ma ben presto ...eccoli! Ritornano belli gonfi e contenti per mangiare l'inaspettato banchetto! Io e mia figlia là, dietro i vetri di una casa a Bologna, a gustarci la visione bucolica di quelle bestiolone come se fosse lo spettacolo più bello del mondo! Mah!  

martedì 2 febbraio 2010

Assenze

In questo periodo sto sperimentando le assenze. Non ho mai percepito troppo l'assenza di qualcosa o di qualcuno perchè se voglio raggiungere qualcuno lo faccio e se voglio qualcosa lo prendo...tutto ciò in regime di indipendenza fisica e mentale. Ma in questo periodo che mi mancano e l'uno e l'altro, provo la sensazione di " non poter fare e non poter avere" e non è piacevole.
Il chiedere  è la cosa a cui non sono abituata e mi pesa...dalle banalità/ mi prendi l'asciugamano/ la tazza/ il pc/  oggi cucini questo /mi è caduto quest altro/ mi metti le scarpe...alle richieste più importanti  / mi accompagni / ho bisogno di...
Poi ci sono le assenze sociali, quelle che occupano gran parte della mia vita, la mia casa, la salsa, le serate, gli amici, le cene, lo shopping,  i viaggi...una grande assenza, i viaggi, sia pure lo spostamento da casa in centro ha assunto adesso la forma di un viaggio, per la serie tutto è relativo...
E poi...l'assenza di qualcuno che non puoi vedere se non di sfuggita, che non puoi sentire se non di rado, che non puoi abbracciare sapendo che è l'unica persona che potrebbe darti conforto e pienezza...questa è la vera e insopportabile assenza... 

lunedì 1 febbraio 2010

Camionisti...

Domenica 31 gennaio. ore 18. Nevica sul tratto Firenze- Bologna. Gli spargisale lampeggiano mettendosi ogni tanto sulla corsia di emergenza per far passare le autovetture in fila...visibilità scarsa, velocità ridotta per il ghiaccio...dai finestrini il paesaggio non è rassicurante. Neve alta da una parte e dall'altra, sembra che possa cadere da un momento all'altro. Penso :- L'unica consolazione che oggi è domenica, i camion non viaggiano-
Veramente non faccio in tempo a pensarlo...un autoarticolato ci sorpassa, ondeggiando, invadendo la nostra corsia, segnalandoci con grossi fari che riflettono la luce sul bianco della neve e abbagliano il nostro guidatore...dopo un attimo di sconcerto ecco gli altri: due, tre, cinque, dieci, un continuo di passaggi di bestioni la cui pericolosità in una sera d'inverno, sull'autostrada innevata e in una giornata in cui non dovrebbero circolare, ci fanno raccomandare l'anima a Dio e imprecare contro i bastardi che li guidano! E' vero, alcuni sono camion frigorifero che trasportano materiale deteriorabile...ma c'è davvero  bisogno di correre così, approfittando della tua imponenza  per mettere in pericolo l'incolumità di chi non c'entra niente?
Come al solito dovrò riflettere sulle mie avversità verso alcune categorie di persone...non vorrei fare di tutta un' erba un fascio ma i camionisti sono il mio incubo ogni volta che mi metto in viaggio in macchina...e quest'ultima esperienza non riuscirà a convincermi del contrario!