Con estrema cautela cammino sul filo del rasoio. Il mio incedere precario, mi porta a sbandare per un attimo, per poi ritrovare la forza dell'equilibrio. È nella mente che non cede lo smarrimento dell'indecisione sottile, del dubbio oppressivo, dei pensieri sormontati da domande scomode non pronunciate. Vorrei urlare il non detto, il taciuto grigio, le parole soffocate dalla paura di non essere compresa. Se la lama si tramutasse in lana, il filo sottile del limbo potrebbe spezzarsi...lo lascerei andare, per vederlo sciogliersi in una linea continua, lineare, dipanata nel chiaro biancore della verità molesta e appagante insieme.
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