Porto Ercole

Porto Ercole

lunedì 6 settembre 2010

Un paese delle grandi opere?

La foto che ho messo ritrae il progetto del Governo per la " Nuova Stazione Tiburtina". Chi come me è capitato in questi giorni in questa stazione si è reso subito conto di un  nuovo e inaccettabile tentativo propagandistico.  Arrivo alla stazione Tiburtina. La stazione è completamente transennata, gli accessi alle biglietterie segnalate da un nastro bianco e rosso...per accedervi occorre fare un giro lunghissimo, praticamente 4 isolati, la lunghezza perimetrale del palazzo della Stazione.  Per scendere al piano dell'uscita solo le scale, piene di immondizia e liquami schifosi, anche l'ascensore è inaccessibile. Con i bagagli pesanti, sotto un sole arroventato pur essendo i primi giorni di settembre ( ma si sa che dove ci sono lavori in corso il sole picchia più forte, forse per i ferri delle impalcature, forse per il cemento, forse per l'acciaio che riflette) raggiungo finalmente una biglietteria aperta...prima ho bisogno di un bagno visto che sono già alcune ore che viaggio. Le tolette della stazione Tiburtina sono di quelle a gettone, con le porte automatiche che si chiudono e si riaprono a tempo, quelle che ti fanno venire l'angoscia e ti fanno chiudere la vescica per la strizza di rimanervi dentro, prigioneri dello sporco e della puzza. Naturalmente propendo per un tipo di bagno tradizionale, ma anche se volessi entrarvi non potrei in quanto sono tutti bloccati e fuori uso. Vado all'unico bar aperto della stazione e chiedo un bagno. Il barista mi dice che il bagno è privato e mi invita ad andare a cercare un bar nella piazza adiacente la stazione, informandomi oltretutto che i lavori alla stazione sono cominciati due (2!) anni fa. mi incammino di nuovo sotto il sole,  peraltro affamata e mi guardo intorno...tutti i bar irrimediabilmente chiusi! Intravedo un' insegna  alla fine di una via e mi precipito...dentro, un grosso cartello, mi intima di consumare prima di usufruire del bagno, una recente sentenza del Tar, dice l'avviso, ma anche dopo aver ordinato, alla mia richiesta del bagno, il barista si mostra riluttante e solo dopo la mia insistenza si decide a darmi la chiave. Finalmente svuotata e rifocillata ( per inciso mi hanno intimato di spegnere il pc  portatile che avevo temporaneamente acceso mentre mangiavo un misero toast, se volevo rimanere lì seduta) ! torno in stazione...il primo treno per il luogo dove mi devo recare è solo dopo due ore perchè su quella linea circolano pochissimi treni ( e sto parlando dell'Abruzzo non del Burundi) ... non c'è una sala d'aspetto, non c'è uno straccio di panchina all'ombra, niente di niente! E allora mi sono chiesta: veramente il nostro Paese ha bisogno dell'alta velocità, delle opere faraoniche, dei ponti ultraelevati? Per fare cosa per unire i pezzi di un paese in pezzi?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

nonostante le disavventure sei sempre molto piacevole da leggere:D
una domanda, perchè non hai preso un autobus dalla stazione per l'abruzzo? non serviva la zona dove dovevi andare?
il biglietto comunque si compra online e io credo sia più pratico del treno c'è una biglietteria proprio alla tiburtina
http://www.arpaonline.it/?page=pr_biglietterie

Anonimo ha detto...

Ciao, grazie sei gentile...conosco la linea degli autobus per l'abruzzo ma sfortunatamente la domenica non ci sono corse per il paese dove mi trovo attualmente! Grazie comunque per l'informazione, ciao