Porto Ercole

Porto Ercole

giovedì 18 novembre 2010

RICORDI

Domenica a tavola sono emersi vecchi ricordi, in occasione del festeggiamento a mio fratello che ha pescato ben 3 spigole! Evento memorabile per lui, orgogliosissimo per esserci riuscito dopo innumerevoli e annosi tentativi e per noi tutti, memori delle grandi abbuffate di pesce fresco che ci facevamo quando il mio babbo buttava le sue amate reti....Partiva la sera tardi con il guzzetto di legno e il motorino a 2 cavalli che erano più le volte che emettendo un rantoloso  glugluglu finiva sott'acqua e si spegneva, che le volte che funzionava...( anche se il gluglugluglu era il suo riconoscibile suono anche quando funzionava, più che il rombo di un bel motore giovane e in buona salute...). Insomma il mio babbo buttava le reti la sera, sotto lo sguardo vigile del gatto Leonzolo Patonzolo ( ohè! così si chiamava, giuro!) diligentemente accovacciato a prua, e le ritirava la mattina presto, sempre col gattone rossiccio a prua, ma stavolta "in piedi" e  più che mai interessato al bottino. Una volta successe che il mare di fronte alla spiaggia di Santa Liberata montava e montava. Le onde si stavano facendo sempre più  minacciose per le reti, che rischiavano di perdersi. Mio babbo, incurante della tempesta che si stava avvicinado e delle richieste imploranti  di mia mamma, di mia sorella e mie di non imbarcarsi e lasciare le reti al loro destino, trascina con sè suo genero e mio futuro marito nel tentativo di recupero. Partono, questa volta senza gatto, prudentemente rimasto a terra... e gliugliugliu e glugiu gliugugu la barchetta prende il largo fra onde sempre più alte, mare in tempesta, un cielo plumbeo e minacciose nuvole scure dense di pioggia che inizia a cadere fitta.  Adesso immaginatevi la scena: la barca  che appare e scompare a tratti,  inghiottita dal mare e fatta risalire dalle onde, il motore che esala l'ultimo respiro,  uno dei remi che si spezza nel tentativo di guidare l'imbarcazione a mano, questa ormai in preda degli eventi e tre donne  più un gatto in fila sulla battigia con le mani nei capelli  scompigliati da un  vento fortissimo ( Leonzolo con il pelo sparato al contrario) e il brivido che li percorre quando vedono la barca con i due uomini, anche loro oramai con le mani nei capelli, sollevata da un'onda più alta delle altre, fatta quasi volare verso gli scogli e anzichè essere sbattuta contro questi con le terribili conseguenze che vi lascio immaginare, adagiata dall'altra parte della scogliera, come se una enorme mano avesse accompagnata lei e il suo preziosissimo contenuto, alla salvezza.  A ripensarci oggi sento ancora quella grande paura che provai e credo che fu veramente un miracolo, non solo che il mio babbo e mio marito  uscirono illesi dall'avventura, ma che le reti furono ritrovate la mattina dopo sulla spiaggia, ingarbugliate certo, strappate per lo più e con un bel pò di pesce intrappolato nelle maglie!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello questo racconto di vita di mare vissuta sulla pelle, noi gente di mare sappiamo cosa significa trovarsi in certe situazioni, ma ti assicuro che avete avuto molta piu paura voi che guardavate dalla riva, che loro che stavano lottando in quel mare agitato.
In quei momenti difficili, è li che tiri fuori la forza che hai dentro di te e affronti le situazioni avverse con coraggio, e non solo in mare, ma anche in ogni circostanza in cui la vita ci mette alla prova.

Un saluto

carla ha detto...

Ciao grazie! Vengono dei momenti a volte però, che pensi che sia meglio lasciare andare tutto alla deriva...credimi a volte maledici la forza che hai perchè sarebbe tutto più semplice lasciarsi andare...