
Poi scendi a Porto Ercole. Le vedi. A frattaglie davanti alla porta del parrucchiere. Non in fila ordinata, qui non usa...ma perpendicolarmente alla carreggiata, ( cioè proprio in mezzo alla strada e guai al malcapitato automobilista a protestare!) commentano a voce altissima ( Attè 'ndove porti il culone staseraaa!!! Auh!!! E miiii e che ci sei pure tè!!! E che 'rtu marito tà dato la libera uscita? Pure te à fà danni? Mancalicani è stracimato il fosso delle Buche è che è tutta sta marmagliaaa!!!) la serata che le aspetta, tra cene nei ristoranti della zona, adeguatamente trasformati in fiorere puzzolenti di mimosa appiccicosa e discoteche dove si gusteranno omaccioni con la camicia aperta sul petto glabro, che divincolano il bacino sul palco in uno sconfortante tentativo di mimare l'atto sessuale...( a volte dire mimando è un eufemismo, visto con i miei increduli occhi al tempo del mio, ahimè, passato da ameba). La specie portercolese di galinacee donnesche, capelli cotonati e laccati al punto giusto, corre a casa...eh si! Oltre al pranzo, oggi, festa della donna, dovrà preparare in anticipo anche la cena, in quanto i mariti, visto che concedono loro la libera uscita, che almeno abbiano la tavola apparecchiata e il piatto pronto, i giochini pronti per i bambini, così che non li disturbino mentre guardano la tv, prima che le mogli escano, inguainate negli abiti di paillettes e cotillon acquistati per l'occasione...è già, non possono essere meno fighe delle amiche che hanno avuto lo stesso pensiero! Competizione all'ennesima potenza, nella serata dell'8 marzo le gonne si accorciano, le camicette si strizzano su reggipetti superimbottiti, i tacchi svettano su caviglie zampognare, solo per suscitare invidia alle colleghe di follie per una notte...peccato che le follie sarebbero così belle se non fossero confuse con ubriacature estemporanee, con spogliarelli improvvisati e con starnazzate di oche sceme che fanno vergognare persino i camerieri e sviliscono le donne, quelle che per fortuna ( e sono tante! ) non confondono il vero significato di una giornata dedicata alla riflessione e alla presa di coscienza di quanto ancora dobbiamo lavorare per affermare il nostro essere di persone libere da condizionamenti sociali e sopraffazione maschile...anche nella nostra moderna parte di mondo occidentale!
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