Porto Ercole

Porto Ercole

lunedì 15 marzo 2010

Valigie fatte-valigie disfatte

Ieri, giorno della partenza di mia figlia verso casa sua, discutevamo sul fatto delle valigie. Lei si lamentava del doverla fare per il ritorno e come questa cosa le pesasse molto. Credo pesi a tutti riempire una valigia dopo un viaggio per il ritorno a casa. Non è soltanto un peso fisico, chinarsi e rialzarsi ripetutamente per mettere dentro i vestiti, quanto un peso psicologico. Non credo sia un caso che nel momento in cui mi accingo a preparare la valigia per partire, eseguo dei gesti sempre uguali e quasi ripetitivi, che sembrano denotare dal mio punto di vista, felicità ed emozione per l'immediato futuro che mi aspetta.
Intanto rifaccio ben bene il letto. A volte cambio le lenzuola anche quando non sarebbero da cambiare, come se ritrovare un bel letto pulito una volta a casa mi rinfrancasse dalla delusione di dovermici rimettere per dormire. Poi metto la valigia sul letto. Si, lo so, questo ricorda una vecchia canzone, ma solo nell'incipit. Qui non si tratta dell'abbandono di un amore, ma di poter avere un posto comodo per riempire al meglio la mia compagna di avventura vacanziera. Già aprendola mi dà un gusto speciale...liscio con una mano la fodera, apro le cinghie e inizio a riempirla come mi hanno insegnato i vari articoli di "Ottimizzazione del   riempimento della valigia" a bizzeffe sul web. Prima di posare il capo dentro, lo piego e e ne assaporo l'ordine con cui è stato scelto, immaginandomi la situazione in cui lo indosserò...una escursione? Una passeggiata sulla spiaggia bianca? La visita ad una mostra? Una bella serata al ristorante? Sento che sorrido mentre penso a tutto quello che potrò fare e la testa diventa leggera...ogni problema può essere rimandato al "dopo", al ritorno, un ritorno che, è vero, mina i pensieri in un angolino della mente, ma che è ancora lontano....poi le scarpe, fondamentali per sfruttare qualsiasi occasione che si presenterà, dal momento in cui servirà estrema comodità a quello più intrigante e seducente...Quando finalmente la valigia sembra essere pronta e chiusa, è come aver compiuto un'opera titanica, considerando che ho bisogno di sentirmi sicura anche in questa occasione, sicura di non aver dimenticato niente per assicurarmi benessere e confort. Fino al momento di chiudere la porta alle mie spalle, le valigie rimangono là in corridoio, belle, lineari, posizionate in ordine di grandezza e mentre contemplo il frutto della mia piacevolissima  fatica, sento che da quel momento in poi posso abbandonarmi alla leggerezza della vita!

Nessun commento: