Porto Ercole

Porto Ercole

domenica 7 febbraio 2010

Pranzo domenicale

Arriviamo alla spicciolata a casa di mia mamma. Già in fondo alle scale del portone si avverte l'inconfondibile profumo dell'arrosto o del pesce, a seconda dell'ispirazione che il sabato precedente mia mamma ha avuto durante la spesa del fine settimana. In cucina è già apparecchiato, la sala si riserva alle grandi occasioni e ai rari ospiti, meno rari quando il mio babbo era ancora fra noi. E poi la cucina è più intima, più calda, più familiare.
D'estate pranziamo all'aperto, riuniti attorno al tavolo posto da qualche tempo sotto il sorbo...le fronde del grande albero ci fanno scudo dal sole troppo caldo e, mentre ci passiamo i piatti e le numerose portate  chiacchierando del più e del meno, ci arriva di tanto in tanto l'odore del mare poco distante e le grida dei gabbiani sugli scogli...
In inverno la riunione domenicale è imposta in casa e l'immagine del mare ce lo gustiamo dalle finestre ma non è da meno...raramente il cielo sempre chiaro e limpido dell'Argentario non ci fa assistere allo spettacolo delle vele che scorrono placide sull'acqua e al paesaggio delle colline in lontananza e delle coste di cui, ogni volta pur sapendolo con certezza, giochiamo ad indovinarne il nome: - E' quello il Giglio? Ma noo è Giannutri! - prendendoci in giro per le nostre scarse competenze longitudinali.
Il vociare allegro dei bambini che arrivano correndo ci fa capire che è arrivato il momento di metterci a tavola...ognuno al proprio posto come da tradizione, mio fratello a capo tavola, mia sorella e mia cognata vicino ai figli per controllare che mangino prima che scappino persi dietro ai loro giochi, mia mamma vicino alla cucina per avere tutto a portata di mano e mio cognato dall'altro capo del tavolo perchè il vizio del fumo lo induce ogni tanto ad alzarsi ...è così, fra risate, sciorinate di nuovi pettegolezzi  paesani e avventure settimanali, la tv accesa sul telegiornale, la tavola si riempie della serie di cibarie che mia mamma ha cucinato pensando di accogliere una famiglia di quelle allargate, tre primi, quattro secondi a cui si aggiungono le pietanza preparate da noi che non sapevamo che gli altri  avrebbero cucinato un altro primo e un altro secondo!
Alla fine del loculliano pasto, implorando mia mamma di smettere di  aprire cartocci di salsicce da mettere al  fuoco, ci avventuriamo sui 2-3-4 tipi di dolci che molto sapientemente mia sorella e mia cognata si sono cimentate a preparare, a cui si aggiunge il mio vassoio di paste comprate in pasticceria, visto che sono negata nella preparazione dei dolci...e poi?   
Poi, guardandoci in viso l'un l'altro con aria affranta ma soddisfatta, ci chiediamo con gli occhi  come faremo ad alzarci da tavola e proseguire la giornata, belli sollazzati e panciuti ...finchè arriva l'inevitabile e temuta domanda: - Vi vanno le lasagne domenica prossima?-  Siiiiii!!!!!!!  . 


Il paesaggio della domenica da casa di mia mamma  

1 commento:

Unknown ha detto...

carla ti sei dimenticata la fatidica frase"chi prepara il caffè?" ma questo è un argomento a parte;)